Grande presepe meccanico
Si estende su oltre 320 metri quadri di superficie, con oltre 700 statue realizzate a mano. Sabato l’inaugurazione. 36mila i visitatori nel 2017
“Con l’amicizia e la solidarietà siamo riusciti a far crescere il volontariato e a far crescere il nostro paese”: quello che è diventato ormai lo slogan del gruppo “Amici di San Bernardo “ si adatta perfettamente allo spirito con il quale si apprestano a inaugurare il 22° Presepe meccanico di Manerba. Un traguardo prestigioso, che tagliano con emozione ma sempre con i piedi ben piantati a terra nella tradizione della nostra Valtenesi. “Noi Amici di San Bernardo abbiamo adottato in questi anni la politica dei piccoli passi e i risultati crediamo parlino da soli. La nostra creazione artistica è diventata un’attrazione che richiama ad ogni edizione decine di migliaia di visitatori: nell’ultima abbiamo superato quota 36mila, un nuovo record, con una crescita del 10% sull’anno precedente. Una bella soddisfazione”. Ma non sono i numeri che contano, anche se fanno piacere. “A fare la differenza è lo spirito, che ci vede impegnati a proporre sempre qualcosa di originale e innovativo. Cosa non facile per una creazione come il presepe, che è prima di tutto tradizione. Ma noi ci proviamo ogni anno, sperando di incontrare sempre l’attenzione di un pubblico che non ha età. Certo, ne ha fatta di strada quel gruppetto di volontari che nel 1997, in occasione del carnevale, decise di unire le forze a beneficio della comunità lanciando l’idea di un Presepe meccanico che, negli anni, è diventato un fiore all’occhiello per il paese e, più in generale, per la Valtenesi”. Oggi Manerba si conferma fra le tappe di quel “turismo dei presepi” che coinvolge ormai migliaia di appassionati, che nel periodo natalizio vanno alla scoperta di questo patrimonio di artigianato e arte sacra che è diventato anche occasione di promozione del territorio. Tradizione e innovazione, si diceva. “Abbiamo deciso di anticipare l’apertura a sabato 15 dicembre, ampliando così le giornate a disposizione del pubblico. Il Presepe meccanico, che rimane aperto fino a tutto gennaio, ha richiesto un lavoro importante per la sua realizzazione: ben otto mesi. Lo sviluppo, ne siamo certi, non mancherà di sorprendere i visitatori. Numerose sono le scene nuove: ad esempio, la fattoria con una donna che fila la lana e un’altra che prende acqua dal pozzo. O il sistema, riprodotto in miniatura, della costruzione dei templi dell’antichità, all’epoca della nascita di Gesù. E ancora, la riproposizione riveduta e corretta del laghetto nel quale girano i pesci, che tanta ammirazione aveva suscitato dieci anni fa. Infine, i canoisti che scivolano sul fiume.
Il Presepe meccanico si estende su oltre 320 metri quadri di superficie, con oltre settecento statue realizzate a mano. Imponente il reticolo degli impianti tecnologici, con oltre 10 chilometri di cavi, 160 motori che garantiscono tutti i movimenti meccanici, elettrici e robotizzati, un centinaio di trasformatori, una ventina di schede elettroniche. E poi legno, pietre, gesso, acqua, tessuti, migliaia di lampadine. Grandi numeri anche in termini organizzativi e di impiego dei materiali.