Al santuario il lunedì dell'Angelo
Il Lunedì dell’Angelo racchiude in sé la notizia più bella: Gesù è Risorto. È tradizione che un giorno così gioioso sia ricordato al Santuario della Beata Vergine Maria di Paitone, attraverso le celebrazioni, molto sentite e partecipate. La storia del Santuario ricorda l’apparizione della Vergine Maria a un giovane sordomuto, un certo Filippo Viotti sul monte Lavignone, datata nell’agosto del 1532 e raffigurata nella splendida pala di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, posta sopra l’altare maggiore. Al santuario è annesso l’Eremo dove vive una fraternità di suore della Congregazione delle Sorella dell’immacolata. Una presenza viva e importante sia per l’accoglienza e l’animazione del Santuario, sia per la collaborazione alla vita della parrocchia. Accolgono tutti coloro che cercano riposo spirituale; parte del loro carisma consiste proprio nell’ascolto e nella preghiera individuale e di gruppo.
Il 18 aprile, lunedì dell’angelo, le Messe vengono celebrate alle 7.30, alle 9, alle 10.30 (presiede don Carlo Tartari, vicario per la pastorale e i laici) e alle 18.30 (presiede mons. Domenico Sigalini, vescovo emerito di Palestrina).
Il santuario è aperto ogni giorno dalle 8 alle 18 (nel periodo autunnale e invernale) e dalle 8 alle 19 (nel periodo primavera-estate). Il rosario viene recitato ogni giorno alle 16 nel periodo invernale e alle 17 nel periodo primaverile ed estivo; l’adorazione eucaristica è ogni giorno dalle 15 alle 17 e ogni primo giovedì del mese dalle 9.30 alle 17. Le Messe vengono celebrate ogni prima sabato del mese alle ore 8.30 e la domenica alle 18 (da novembre a marzo) o alle 18.30 (da aprile a ottobre). La festa patronale è il 15 agosto, giorno dell’Assunta.
L’autorizzazione ad edificare il santuario fu concessa alla comunità di Paitone con decreto dell’11 maggio 1534 del vescovo Mattia Ugoni, ausiliare dell’ordinario di Brescia card. Francesco Cornaro, in cui, fra le altre cose, si legge che: “… ricevuta l’umile e devota vostra domanda, or ora a noi presentata, per fondare, per erigere, costruire e fabbricare una chiesa… in quel luogo ove è apparsa la Santissima Vergine Maria e ove dicesi operare molti miracoli, noi con tenore della presente lettera, concediamo tale licenza e facoltà…”. È intorno a questa data che dobbiamo collocare l’esecuzione del dipinto del Moretto.