I giovani lombardi sono i più indebitati
Lombardia la 1° tra le regioni d’Italia per numerosità di giovanissimi indebitati
In Italia c’è un problema di educazione finanziaria e una grande disparità con gli altri paesi dell’Unione Europea, lo dichiara il Flash Barometer della Commissione Europea[1] sul monitoraggio del livello di alfabetizzazione finanziaria nell'UE. E i giovani con un debito crescono tra i clienti KRUK, l’esperto del credito che da oltre 25 anni gestisce tutta la filiera del debito. Nel mese dedicato all’educazione finanziaria, KRUK ha voluto ricercare attraverso un’indagine come migliorare l’alfabetizzazione finanziaria dei giovani, quali gli errori più ricorrenti e come poter riabilitare un rapporto troppo distaccato che in generale gli italiani hanno con il denaro.
Secondo i dati emersi dal Flash Barometer, l’Italia è fanalino di coda sul livello di educazione finanziaria della popolazione con uno scarso 18% degli intervistati che giudica la propria conoscenza finanziaria “molto/abbastanza alta” e un abbondante 28% che invece ritiene di avere conoscenze sull’educazione finanziaria "molto/abbastanza basse". In più, il numero di giovani con un debito gestito da KRUK negli ultimi 3 anni continua ad aumentare, con i giovanissimi 18 - 26enni che rappresentano l’1,25% e addirittura i 27 – 42enni che sono 15,58% del totale di clienti con un debito gestito dall’operatore. Un dato allarmante soprattutto in regioni come la Lombardia dove KRUK registra un picco di clienti gen Z indebitati (12,64%). I giovanissimi lombardi sono, infatti, i più indebitati del Bel Paese seguiti dai coetanei campani, pugliesi e siciliani.
Secondo il sondaggio KRUK, se tra i cosiddetti boomer (i 59 – 78enni) e tra gli appartenenti alla generazione X (i 58-43enni), tutti hanno più o meno sotto controllo la propria situazione economica, con i millennial il trend cambia. Sono infatti il 15% i millennial che non monitorano la propria condizione finanziaria, percentuale che aumenta con i giovanissimi della generazione Z fino al 34%. La voce principale che vede questi ultimi con un finanziamento aperto è lo smartphone: il 18% dei rispondenti Gen Z è indebitato per l’acquisto del cellulare. KRUK, nel suo sondaggio, ha anche voluto testare nella pratica le conoscenze economico-finanziarie degli italiani domandando loro se comprendessero la differenza tra TAN e TAEG. Il risultato è spiazzante per tutte le generazioni, ma peggiora nella fascia di età più giovane: i millennial e gli appartenenti alla generazione Z non conoscono la differenza tra TAN e TAEG rispettivamente nell’82% e nell’83% dei casi. Le cause del sempre maggiore indebitamento dei giovani, secondo gli intervistati, sono principalmente tre, comuni a tutte le generazioni: il carovita generale che sta caratterizzando gli ultimi anni, l’inadeguata educazione finanziaria e l’incapacità dei giovani a rinunciare a beni/esperienze che non si possono permettere.
Tutte le fasce di età individuano nei familiari, negli amici e nella propria esperienza pregressa le principali fonti da cui hanno imparato a gestire le proprie finanze. È curioso notare, però, come il gruppo di amici diventi sempre più influente quanto più giovani sono i rispondenti, ne è convinto 1 su 4. In pratica questo dato afferma che il 25% dei 18-26enni considera i propri pari come riferimento anche in tema di educazione finanziaria, piuttosto che la propria famiglia o altre fonti più autorevoli.
I giovanissimi (18 – 26enni) si percepiscono privi di risorse durante il loro percorso educativo e con strumenti limitati, costretti a cercare risposte nel gruppo dei propri amici: il 50% degli appartenenti alla Gen Z ritiene che la causa dell’incapacità dei giovani italiani di gestire le proprie finanze rispetto agli altri cittadini europei sia riconducibile all’assenza di adeguata educazione finanziaria negli anni di scolarizzazione. È comune a tutte le generazioni l’idea secondo la quale sia la famiglia che la scuola dovrebbero sensibilizzare e istruire le persone a una corretta gestione del denaro ed educazione finanziaria.
Nonostante la fotografia riportata da questa indagine, KRUK Italia sostiene che la situazione dell’educazione finanziaria dei giovanissimi residenti negli altri paesi europei in cui opera non è poi così distante da quella italiana. Sono tanti gli sforzi che devono essere fatti in Europa per arrivare ad una società più consapevole quando si tratta di gestire le finanze personali. Vi sono alcuni semplici consigli che i giovanissimi possono seguire ma i 3 principali da considerare sono sicuramente i seguenti.
Alcuni consigli per i giovanissimi
Bisogna pianificare, questo consente una gestione più consapevole delle spese e delle proprie finanze in generale, tenendo sempre a mente che esistono spese ordinarie, straordinarie e gli imprevisti. Soprattutto per una persona giovane che non ha entrate fisse da un impiego. Segnarsi ogni mese, su app apposite, Excel o su un quaderno, le proprie entrate e le proprie uscite è un esercizio che permette di avere sempre e facilmente sotto controllo la propria situazione.
Le situazioni di difficoltà possono capitare a tutti, è importante sin dal principio chiedere aiuto, rivolgendosi a chi di dovere, e prendere in mano la situazione per evitare che le circostanze peggiorino fino ad arrivare a un indebitamento grave che avrà conseguenze economiche ed emotive sull’indebitato, la sua cerchia ristretta e la società in generale.
È importante colmare le lacune che si hanno in tema di educazione finanziaria. Se non dovesse essere possibile rivolgersi a un consulente o iniziare con la propria scuola un programma di formazione, un buon punto di partenza potrebbe essere quello di informarsi il più possibile: corsi, libri e anche progetti gratuiti o blog che molto spesso le aziende specializzate nel settore della finanza mettono a disposizione online. Informarsi è fondamentale, ma ciò che è ancora più importante sono le fonti, che devono essere sicure e autorevoli. Per questo sconsigliamo di rivolgersi ad amici e familiari se non opportunamente preparati in materia.