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Brescia
di REDAZIONE 06 mag 2021 13:09

Storie cucinate: un libro

Il cibo costituisce un’importante occasione di riflessione sul tema dello “scarto” narrato attraverso i racconti di una cucina povera. Il focus, incentrato sul volume “Storie cucinate”, è su un paradigma sostenibile che mette al centro il rispetto e la cura della natura e di ogni persona, in linea anche con gli espliciti inviti espressi più volte da papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. Da ciò che – persona o ingrediente – viene superficialmente e colpevolmente considerato “scarto”, può nascere un capolavoro, un’eccellenza, un piatto prelibato, non solamente da gustare ma anche da raccontare. E delle ricette di queste prelibatezze è ricco il volume progettato e realizzato nell’anno scolastico 2020/2021 dall’Istituto alberghiero Andrea Mantegna e dalla Cooperativa Kemay. Proprio nella realtà di via Fura verrà presentato, giovedì 6 maggio, l’esito del laboratorio frutto della sinergia fra gli studenti della classe terza serale e alcuni ospiti del Rifugio Caritas che si sono messi in gioco, o meglio, ai fornelli.

“Burek”, polpette di carne, casoncelli della nonna, “Gnoc en cola”, arrosto alla de Giuli, “Baklava” e la più semplice torta di mele sono solo alcuni dei prodotti frutto del vissuto dei “narratori” di ricette. Sì, perché i piatti, soprattutto quelli legati alla tradizione familiare, possono essere narrati. La progettualità nasce nel solco delle idealità, espresse e concretizzatesi nel “Refettorio” di Expo 2015, del gastronomo e sociologo Carlo Petrini, propugnatore di un approfondimento e di un allargamento dell’impegno civile dello chef chiamato, anch’egli, a prendersi cura della Terra. Gli studenti del Mantegna e gli ospiti del Rifugio Caritas - coordinati dai docenti Andrea Malpeli, Stefano Savino e Agostino Stradaioli, da Fabio Tosini (Caritas diocesana di Brescia) e Angelo Bricca (volontario Rifugio Caritas) – a partire da gennaio 2021 hanno scritto e condiviso racconti legati a ricordi e ricette familiari, a piatti e pietanze che hanno stimolato narrazioni ed evocato vissuti ricchi di affetti e di emozioni, di profumi e di sapori. Ed è proprio dal laboratorio narrativo, a partire dal quale hanno individuato un menù, che gli “chef” si sono esercitati nella preparazione del laboratorio pratico di cucina attraverso l’esperienza di ri-uso e ri-utilizzo delle “rimanenze” alimentari. Cibo cucinato con le mani del cuore, per raccontare che anche in tempo di Covid è possibile coltivare tenerezza, condivisione e solidarietà. Il libello può essere scaricato dal sito di Caritas diocesana all’indirizzo www.caritasbrescia.it.

REDAZIONE 06 mag 2021 13:09