Sindone: tra scienza e Mistero
Venerdì 13 aprile alle 20.15 nella chiesa di Santo Spirito in via Crotte a Brescia un interessante incontro con Elvio Carlino, scienziato del Cnr
La Sindone? Pochi sanno che cosa sia, tanti non osano neppure parlarne, troppi liquidano la domanda con un “non so…” a dir poco disarmante. Eppure, per i cristiani, la Sindone è qualcosa di sacro, perché ha avvolto il corpo di Gesù e perché i segni impressi e l’immagine che ne deriva testimoniano la verità raccontata dai Vangeli; per la scienza, invece, è un mistero che affascina fino al punto da incutere timore quando si tratta di stabilire se oltre il mistero vi siano certezze; per coloro che non credono o credono soltanto se vedono e toccano con mano quel “telo di lino” custodito nel Duomo di Torino è un’invenzione “ordita – almeno se si dà credito a una certa filosofia materialista – per impressionare le masse e per costringerle a rimanere vittime della loro ignoranza”; per la mamma che nel 1978 (anno in cui la Sindone venne offerta alla visione di tutti) portò la sua bimba ammalata a Torino per incontrare il Gesù raffigurato nel lenzuolo e “chiedere la sua misericordia”, non esistevano dubbi.
Scienza. Appena prima di Pasqua Giuseppe Nardoni (uno scienziato che studia e spiega come e perché cemento, ferro e materiali vari possano sgretolarsi senza cause evidenti) ha spiegato agli allievi della cittadina scuola media Santa Maria di Nazareth, innanzitutto, la sua adesione di credente al mistero che la Sindone racchiude in sé, poi le ragioni con cui la scienza ha affrontato e affronta il tema della sua autenticità, infine i dubbi che tuttora sussistono attorno al mistero in essa contenuto.
Desiderio. I ragazzi, pur immersi in un mondo che poco concede allo spirito e tanto invece all’improvvisazione, invitati a riassumere l’esperienza vissuta hanno scritto che desidererebbero approfondire la questione e magari andare Torino per vedere la Sindone e provare le emozioni raccontate da chi l’ha già vista.
Incontro. Nel frattempo, al curioso che non crede se prima non vede e non tocca con mano, ma anche al credente che cerca occasioni che rafforzino la sua fede, già domani (venerdì 13 aprile, alle 20.15 nella chiesa di Santo Spirito di via Crotte a Brescia) è offerta la possibilità di immergersi nel mistero della Sindone partecipando alla conferenza-dibattito del professor Elvio Carlino, scienziato del Cnr e autore, insieme a tre suoi valenti colleghi di uno studio, effettuato con microscopi a livello subatomico, solitamente applicati alle nanotecnologie, con cui ha rilevato sul telo sindonico “nanoparticelle di creatina e ferridrato”, quelle che solitamente caratterizzano il sangue dei politraumatizzati.
Studio. Per Giuseppe Nardoni, promotore dell’iniziativa, non ci sono dubbi: l’uomo avvolto nella Sindone porta sul suo corpo tutti i segni (quelli che adesso si chiamano “politraumi”) delle torture inflittegli e raccontate dagli evangelisti.Anche solo col pretesto di saperne di più, sarà il caso di non deludere l’appuntamento con lo scienziato che a Brescia porterà i risultati del suo studio e l’eco, già definita “assordante” dalla stampa internazionale, della scoperta.