La Scuola Holden proiettata al futuro
Imparare a raccontare per proiettarsi verso il futuro. È questo lo scopo della visita di un gruppo di imprenditori bresciani alla Scuola Holden di Torino, che venerdì 3 febbraio hanno respirato l’atmosfera del college fondato da Alessandro Baricco, Oscar Farinetti, Carlo Feltrinelli e Andrea Guerra
Imparare a raccontare per proiettarsi verso il futuro. È questo lo scopo della visita di un gruppo di imprenditori bresciani alla Scuola Holden di Torino, che venerdì 3 febbraio hanno respirato l’atmosfera del college fondato da Alessandro Baricco, Oscar Farinetti, Carlo Feltrinelli e Andrea Guerra. La Holden si presenta come una scuola fuori dal comune al solo guardarla: una fabbrica di bombe riqualificata con lo scopo di dare una nuova vita ad un quartiere intero, che ora produce talenti nella narrazione.
Dopo una breve visita della struttura, tra i corridoi e le aule della scuola di Storytelling e Performing Arts più famosa d’Italia che oggi conta più di trecento studenti, la comitiva bresciana ha incontrato Mauro Berruto, ex ct della nazionale italiana di pallavolo maschile che nel 2015 è subentrato a Baricco come amministratore delegato.Dalle gradinate del General Store, lo spazio della scuola dedicato alle performance live, gli imprenditori bresciani si sono lasciati guidare in un viaggio che ha mostrato loro quanto saper raccontare sia fondamentale anche per comunicare un’azienda. Partendo da esempi sportivi quali Muhammad Ali, Maradona e Juri Chechi, Berruto ha spiegato loro come la mission della Holden sia coltivare i talenti e, al tempo stesso, allenare al desiderio. Il confronto tra l’approccio emotivo di Victor Hugo Morales, telecronista che raccontò il goal di Maradona ai mondiali ’86 contro l’Inghilterra, e la scelta del silenzio da parte di Andrea Fusco durante l’esercizio di Chechi ad Atlanta ’96, hanno mostrato come lo storytelling possa essere vincente sotto varie forme.