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Brescia
di LUCIANO ZANARDINI 30 mag 2019 09:24

Pietro Padula. La buona politica

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Martedì 4 giugno alle 18 in Vanvitelliano viene presentato il libro "Pietro Padula. La buona politica" (Edizioni Morcelliana). Oltre ai curatori, Franco Franzoni ed Ennio Pasinetti, intervengono: Emilio Del Bono, Lorenzo Dellai, Lucio D’Ubaldo e Riccardo Marchioro

Se dovessimo utilizzare una metafora, potremmo dire che la vita politica di Pietro Padula è simile a quella di un costruttore che ha cercato di edificare la città, di progettare il sistema delle autonomie e di consolidare il ruolo del Parlamento. “Rafforzare l’edificio democratico che abitiamo è stato – ha scritto nella prefazione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella — l’impegno prevalente della sua vita, accanto alla significativa esperienza professionale: due temi fra loro strettamente connessi, tanto da segnare il cenacolo intellettuale e politico che univa una serie di figure a Brescia come il gruppo degli avvocati”. La figura di Padula (1934-2009), al centro del testo curato in maniera certosina per Scholè (Morcelliana) da Ennio Pasinetti e da Franco Franzoni, è raccontata da 44 testimonianze autorevoli. Personalità importanti che hanno conosciuto da vicino Padula e il suo impegno per il bene comune. “È stato un grande sindaco, il vero pianificatore della modernizzazione della città, dopo la prima stagione del dopoguerra. Ha saputo indirizzare Brescia - ha scritto il sindaco Emilio Del Bono - verso una nuova strada: ha immaginato la metropolitana leggera; ha ipotizzato la realizzazione del nuovo palazzo di giustizia; ha cominciato a disegnare la città come una piccola capitale di servizi, rispondendo in modo concreto alla prima fase di deindustrializzazione”. Tra queste, Guido Bodrato, Valentino Castellani, Ciriaco De Mita, Carlo Fracanzani, Nicola Mancino, Cesare Trebeschi e Marco Vitale. Padula è stato sindaco di Brescia (1985-1990) e presidente nazionale dell’Anci, parlamentare con la Dc (si occupava della formazione delle giovani generazioni del partito) con il segretario Benigno Zaccagnini e al Governo come sottosegretario del Ministero dei Lavori Pubblici).

Da primo cittadino aveva già in animo una città dal profilo europeo. Era convinto, come ha sottolineato Carlo Fracanzani, che in una società caratterizzata dai processi di internazionalizzazione, gli enti locali non devono chiudersi o mettersi in contrapposizione, ma devono piuttosto cogliere le opportunità. E quando “operò nelle istituzioni nazionali non ignorò il ruolo delle autonomie locali, ma anzi ne ricercò la valorizzazione”. Per Lucio D’Ubaldo, già segretario generale dell'Anci, “idealità e pragmatismo hanno accompagnato Padula nella missione, spesa generosamente, di un uomo pubblico. Una missione portata avanti con spiccata personalità, sempre e comunque in spirito di servizio”.

Il volume aiuta a rivivere una stagione importante del Paese e della Democrazia Cristiana, un periodo segnato anche da alcune criticità ma affrontato con grande coraggio. "Non è una operazione nostalgica - ha sottolineato Franco Franzoni -, ma è il ritratto di una politica capace di guardare al futuro. Una politica partita dal basso e dall'impegno nei gruppi giovanili e una politica che aveva una progettualità". Il libro nasce dall'iniziativa di un gruppo di amici. "Non è una ricerca storica. E' un ritratto corale - ha chiosato Ennio Pasinetti - che offre gli spunti per maggiori approfondimenti". Offre anche la possibilità, citando Marco Roncalli, di "aggiungere alcuni tasselli alle vicende storiche del tempo". La pubblicazione si inserisce nelle opere della Morcelliana che in questi anni ha dato voce prima a Mino Martinazzoli e poi a Bruno Boni. "Padula - ha spiegato Tino Bino - è una figura esemplare di quello che è stato il cattolicesimo democratico".



LUCIANO ZANARDINI 30 mag 2019 09:24