Organo Antegnati: siglato accordo tra Loggia, Cattedrale e Fai
Giunto al 12° posto del concorso indetto dal Fai "I luoghi del cuore", l'organo Antegnati della Cattedrale di Brescia attende di tornare al suo antico splendore...
Può fornirci qualche cenno storico sull’Antegnati?
E’ un’opera del Cinquecento, uno degli organi più famosi e antichi, i fratelli Antegnati hanno realizzato opere di alto prestigio musicale, architettonico, ma soprattutto musicale. Questo conservato in Duomo Vecchio è uno dei più preziosi, anche se a Brescia vi sono altri Antegnati, ma questo è sicuramente il più emblematico.
In cosa consiste l’accordo?
E’ un accordo d’intesa fra queste tre realtà - parrocchia della Cattedrale, Fai di Brescia e Comune - che si impegnano a promuovere, per quanto è possibile, il restauro di questo prezioso strumento musicale, anche se ciascuna in modalità diverse. Il Comune, essendo il proprietario dell’immobile, dà il suo consenso, ma ha problemi più stringenti, con la creazione dei bandi di concorso…
In questo la parrocchia è più libera, mentre il Fai fornisce il supporto per quanto riguarda la raccolta fondi e l’opera di sensibilizzazione. Poi ci affideremo a un’agenzia pubblicitaria per una diffusione molto più capillare, attraverso i mass media, per raggiungere le aziende interessate, ma anche le realtà sportive, sociali e culturali.
Quali sono le tempistiche e l’impegno di spesa?
Il preventivo è a pari 240/250mila euro. Il lavoro è stato affidato alla ditta Mascioni, la domanda è già in sovrintendenza, adesso attendiamo i tempi tecnici, piuttosto lunghi, per l’ok definitivo, così da dare inizio ai lavori, intorno, in linea di massima, a inizio novembre prossimo. I lavori dureranno più o meno un anno. Ci sarà inoltre la possibilità di fare offerte libere, in concomitanza con il via libera della sovrintendenza, così da poter avere le detrazioni fiscali.
Possiamo dire che l’esito del concorso “i luoghi del cuore” è stato comunque un successo?
Sì, perché siamo arrivati 12esimi, ma secondi in Lombardia, questo ci induce a sperare che i contributi possano essere di un certo rilievo. Bisogna inoltre sottolineare che la domanda di restauro è stata portata all’attenzione della Cei, qualora dovesse essere presa in considerazione, il contributo sarebbe pari al 40% della spesa totale.
ROMANO GUATTA CALDINI
27 feb 2015 00:00