Omaggio a Lino Monchieri
Un seminario e un video, a diciassette anni dalla sua morte, per ricordare una figura di riferimento importante della memoria culturale e ideale di Brescia
Nel pomeriggio di giovedì 25 ottobre, dalle ore 14.30, avrà luogo a Brescia presso il Museo del Ferro di San Bartolomeo, quartiere in cui Lino Monchieri visse fino al 2001, il seminario dal titolo dedicato a Lino Monchieri con Paolo Corsini, Pier Paolo Poggio e Marcello Zane. Durante l’incontro sarà proiettato un video sulla drammatica vicenda degli internati militari italiani durante la seconda guerra mondiale realizzato da Lorenzo Apolli, documentarista e ricercatore della Fondazione Luigi Micheletti. I compagni sconosciuti ha ricevuto nel 2016 il secondo premio al Festival Internazionale di Cinema di Milano per la sezione “Prospettive”. (Trailer).
Lino Monchieri, nato in contrada Gabbiane nel 1922, fu insegnante, direttore didattico, ispettore tecnico superiore del Ministero della pubblica istruzione. Le sue passioni fin da ragazzo erano la lettura, la scrittura, il teatro. Fu autore di testi scolastici, redattore e direttore di riviste educative, di collane narrative e divulgative presso “La Scuola Editrice”. Scrisse saggi, racconti, romanzi, leggende, storie e commedie, complessivamente oltre un centinaio di titoli. Fu vicepresidente delle Acli bresciane dal 1950 al 1953. Legato alla lezione alta, impegnativa, rigorosa di don Primo Mazzolari, fu collaboratore di padre Ottorino Marcolini. Esperienza per lui decisiva fu l’internamento assieme ai 600.000 militari che non aderirono alla Repubblica sociale alleata della Germania nazista, negli anni 1943-45. Consigliere nazionale e presidente della Commissione di cultura a Roma per gli ex internati in Germania, promosse e diresse una ricca collana di memorie e di testimonianze Per non dimenticare. La sua azione fu decisiva per la costituzione dell’Anei (Associazione nazionale ex internati) non solo a livello bresciano ma nazionale. In questo ambito ha istituito il Fondo nazionale di documentazione intitolato a “Vittorio Emanuele Giuntella” presso la Fondazione Micheletti e ha collaborato alla costituzione del museo nazionale dell’”Internato Ignoto” di Terranegra, a Padova. Il suo Diario di prigionia è stato giudicato “un autentico gioiello della letteratura memorialistica sulla deportazione degli italiani”. Credeva fortemente nella scuola come mezzo di rinascita e di emancipazione, credeva nella funzione civile dello scrittore, credeva nella fondamentale bontà della gente comune, ma temeva l’influsso e la prepotenza, l’arroganza e la presunzione dei potenti. Lino uno straordinario testimone del nostro tempo, un maestro rigoroso e coerente di vita e di pensiero, un sicuro punto di riferimento culturale.
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