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Brescia
di M.VENTURELLI 20 nov 2015 00:00

Oh, com’è difficile rendere credibile la propaganda

n scena dal 24 novembre al teatro Santa Chiara-Mina Mezzadri lo spettacolo “Oh, che bella guerra” di Costanzo Gatta, seconda produzione della stagione del Ctb

Debutterà il 24 novembre al teatro Santa Chiara-Mina Mezzadri di Brescia lo spettacolo “Oh, che bella guerra”, la seconda produzione del Ctb per la stagione 2015/2016. Deus ex machina di questa operazione teatrale è Costanzo Gatta, scrittore, drammaturgo e regista bresciano, che dello spettacolo firma la drammaturgia e la regia. Quello pensato da Gatta è uno spettacolo incentrato sui rapporti tra potere e teatro, tra realtà di fatto tragici e di menzogne di stato raccontato attraverso le parole realmente scritte negli anni della Grande guerra da poeti, giornalisti, conferenzieri e propaganda di stato.

Avanspettacolo. “Oh, che bella guerra”, titolo irriverente, cinico porta in scena le vicende di una compagnia di avanspettacolo chiamata ad allietare le truppe nelle retrovie o a esibirsi in piccoli paesi di provincia svuotati dalla presenza maschile perché chiamata al fronte. Costanzo Gatta porta in scena questa “improbabile” compagnia di arte varia nel momento in cui è impegnata nell’allestimento di uno spettacolo che dovrà servire a rialzare il morale delle truppe e allontanare dai civili il sospetto che quella che si sta combattendo “sulle porte dell’uscio” delle città italiane non sia quell’“inutile strage” evocata da Benedetto XV.

A uno spettacolo di arte varia è affidato il compito di stendere un velo su una guerra che permise agli sciacalli di palazzo di arricchirsi. A questa compagnia, che nel corso delle prove comincia piano piano a prendere coscienza che le cose nono sono proprio lineari come si vuole fare credere, è chiesto di persuadere il popolino che la guerra sarebbe stata affare di poche settimane, quasi una passeggiata con pochi pericoli, un semplice braccio di ferro con l’eterno oppressore ottocentesco. Un avanspettacolo, dunque,per rintuzzare, probabilmente meglio dell’Ufficio propaganda appositamente attrezzato, gli attacchi dei disfattisti, di convincere padri e madri e spose dei soldati al fronte che la giornata in trincea dei loro cari trascorre sicura.

Documenti veri. Nella drammaturgia di “Oh, che bella guerra” non c’è nulla di inventato. Ogni parola che Gatta ha messo nel copione è tratta da documenti ufficiali dell’epoca. Un’operazione che, con il colore noir e grottesco del cabaret, aiuta lo spettatore a comprendere la grande illusione che si volle far credere al Paese.

Sino al 20 dicembre. “Oh, che bella guerra”, che resta in cartellone sino al 20 dicembre prossimo vede la presenza in scena di Matteo Bertuetti, Mariasole Dell’Aversana, Alberto Forino, Miriam Gotti, Jenny Perrone, Chiarta Pizzati, Daniele Squassina e Elenba Strada, impegnati, attraveso diverse modalità espressiva (la recitazione, la danza e il canto) a cercare di rendere credibile ciò che credibile non era. Particolarmennte interessante la collaborazione con la Scuola Bottega Artigiani di Calvisano per la realizzazione dei costumi, e con la cooperativa Educo per il “trucco e parrucco”.
Per ulteriori informazioni sullo spettacolo e sull'acquisto dei biglietti è possibile consultare il sito www.ctbteatrostabile.it
M.VENTURELLI 20 nov 2015 00:00