Mason e Gironi: due personali
Due interessanti proposte espositive in città: una sulla stilizzazione nell’arte, l’altra che presenta la realtà della “pittoscultura
Una personale dell’artista americano Corey Mason, le cui tele si ispirano alla stilizzazione dell’arte rupestre; la decodifica della pittura preistorica è dunque una via per comprendere la stile di Corey Mason, nelle cui opere l’eliminazione dei dettagli dalle figure e l’assenza di contesto danno vita ad un felice connubio tra esseri umani, animali e natura.
Il risultato di questa indagine sono lavori dinamici e dall’eleganza giocosa: i corpi, privati di massa e di volume, si trasformano in vivaci, spontanee e colorate silhouette, che sembrano danzare all’interno di uno spazio indefinito.
Forma. L’artista conserva il significato di ciò che è rappresentato, ma ne modifica la forma secondo le proprie emozioni; un’arte apparentemente ingenua, primitiva, certamente sdoganata delle influenze della ragione e della società. In questo modo, le opere regalano allo spettatore più attento un nuovo significato, che non rimandi solo alla gestualità dell’Action Painting statunitense e ai movimenti contemporanei, ma che guarda alle origini profonde della storia dell’arte. “Hero”, AplusB Gallery, via Gabriele Rosa, 20 - Brescia. Fino al 13 aprile, apertura da giovedì a sabato dalle 15 alle 19.
Pittoscultura. Un’altra interessante mostra è quella del veronese Matteo Gironi, che realizza le sue opere utilizzando feltro e cera d’api vellutata, ispirandosi al miscuglio di arti tipico del Barocco, creando una sorta di “pittoscultura”.
La soffice resistenza del feltro, la candida mobilità della cera e l’infinita modificazione dell’identico sono i punti chiave delle ricerche di Gironi, che manifesta una tensione verso l’essenzialità e la chiarezza dell’operazione compositiva; se il trattamento con la cera alimenta la plasticità delle opere, sono i rapporti dinamici delle forme di feltro ad elevare e dare armonia alle opere.
Luce candida e pura, una ricerca minimale, una poetica rigorosa ma non circoscritta in quanto a soluzioni formali: nella stessa ottica minimal si possono individuare forme in cui siano comprese e comprensibili concezioni primarie che in quanto tali risultano naturali, anche se caratterizzate da un’ impronta personale, dovuta ai materiali usati, nella profonda intimità di un convenire tra finito ed infinito, di un incontro tra il limite e l’illimitato, osserva Elisabetta Bovo.
“Emersione”, la personale di Matteo Gironi, è visitabile alla Galleria E3 arte contemporanea, in via Trieste, 30 a Brescia, sino al 13 aprile, dal giovedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30.