La Lombardia narrata su carta nella rassegna di libri d’arte delle banche
Fino al 29 novembre Brescia ospiterà la mostra “Terre da sfogliare”, organizzata dall’Abi: in esposizione oltre 250 volumi di pregio. Editoria ma non solo nell’impegno delle banche a sostegno di arte e cultura: nel triennio 2013-15 erogati 68 milioni dagli istituti della regione
L’editoria bancaria è solo uno degli ambiti che testimoniano l’impegno delle banche in arte e cultura. La presentazione della mostra “Terre da sfogliare” offre l’occasione per fare il punto sul contributo offerto dalle banche del territorio per restaurare, custodire e tutelare i beni artistici e architettonici della Lombardia, finanziare iniziative, manifestazioni e progetti culturali. Nel triennio 2013-2015, secondo le stime dell’Abi, le erogazioni delle banche lombarde hanno raggiunto quota 68 milioni. In particolare, gli investimenti nelle arti performative come cinema, teatro, musica e danza rappresentano il 62% della complessiva spesa culturale. Seguono i progetti educativi e di formazione (12%), le spese per i restauri conservativi (11%), le spese per la sponsorizzazione e l’organizzazione di mostre (10%) e gli investimenti a sostegno dell’editoria d’arte (5%).
E proprio l’editoria d’arte sarà protagonista della mostra “Terre da sfogliare”, organizzata secondo sei aree tematiche con l’obiettivo di offrire un’esaustiva rappresentazione degli argomenti affrontati da volumi di pregio che parlano di arte, architettura, storia e territorio della Lombardia. Una sezione ad hoc, denominata ‘Brescia’, offrirà ai visitatori l’opportunità di apprezzare, declinate in ambito cittadino, le diverse categorie della mostra generale. La sezione ‘Fuori posto?’, infine, accoglierà opere su tematiche insolite e apparentemente disallineate dai principali filoni dell’editoria bancaria, ma che in realtà ben rappresentano la pluralità degli argomenti trattati dai libri delle banche. Di seguito una breve descrizione delle principali opere presenti in ciascuna sezione della mostra.
Le opere abbracciano un periodo amplissimo, dall’epoca della Brixia romana sino al Liberty di primo Novecento, passando per Medioevo, Gotico, Rinascimento e Barocco. Tra i protagonisti anche i grandi artisti lombardi, tra cui Caravaggio, Moretto da Brescia, Ligari. E anche Mantegna, che sebbene veneto di nascita e formazione fu chiamato come pittore di corte a Mantova da Ludovico Gonzaga, dove ha lasciato una delle più grandi testimonianze della sua arte nella famosa “Camera degli Sposi”, protagonista di un volume esposto.
La seconda sezione della mostra ospita testi che narrano delle grandi costruzioni realizzate nel corso dei secoli in Lombardia: si spazia dai grandi esempi di architettura sacra e religiosa, protagonisti dei volumi sulle cattedrali di Milano, Cremona e Bergamo ma anche su conventi e monasteri, tra cui la Certosa di Pavia, all’architettura civile e militare, con opere dedicate ai castelli, uno fra tutti quello Sforzesco, e ai palazzi delle grandi famiglie nobiliari lombarde, come il Palazzo Ducale di Mantova e Palazzo Sertoli a Sondrio.
Le grandi famiglie nobili lombarde sono protagoniste della terza sezione della mostra, quella riguardante la storia. Fra le molte opere esposte spiccano i libri che ripercorrono le esistenze dei Visconti, dei Gonzaga, dei Borromeo ma anche di grandi personaggi della cultura italiana come Manzoni e Cesare Beccaria. Altro ambito storico di primario interesse nell’editoria bancaria è la storia economica, con opere di respiro locale - mirabili alcuni volumi sull’archeologia industriale - assieme a volumi in grado di proiettarsi su scala nazionale quando sono incentrati sui grandi personaggi lombardi che hanno attraversato la storia economica e bancaria italiana, come Raffaele Mattioli, Guido Carli, Giordano Dell’Amore ed Enrico Cuccia.
Nella sezione dedicata al territorio trovano posto opere che narrano la Lombardia esaltandone allo stesso tempo le bellezze naturali e paesaggistiche ma anche la civiltà urbana, con le grandi e piccole città che hanno fatto la storia della regione. I titoli, evocatiti al di là di ogni descrizione, danno la miglior rappresentazione dei temi affrontati: “Como vestita di seta”, “Desir di Mantova”, “Civiltà d’acqua in Valle Camonica”, “Attraverso le vie di Bergamo scomparsa”.
Le sezione ‘Fuori posto?’, il cui nome richiama il linguaggio tecnico delle biblioteche (tali sono definiti i libri posseduti che temporaneamente non si trovano), offre l’opportunità di familiarizzare con gli argomenti più vari e insoliti. I visitatori potranno così sfogliare “I Tarocchi del Manzoni” ma anche un’originale traduzione del Vangelo in dialetto lodigiano (“El Vangeli del Signur”) e poi ancora una raccolta di proverbi e filastrocche in dialetto premanese intitolata “Menà la tapéle”, libri sulla cucina locale e persino sulle motociclette.
La sesta e ultima sezione omaggia la città che ospita la mostra, che pure ha respiro regionale. Nella sezione bresciana sono state dunque declinate a livello cittadino le diverse categorie che caratterizzano la rassegna: volumi riguardanti l’arte e gli artisti di Brescia come il già citato Moretto ma anche Lattanzio Gambara; opere sui grandi edifici religiosi e i palazzi nobili della città come la chiesa e il monastero di San Faustino Maggiore e il Palazzo del Broletto; testi che ripercorrono la storia cittadina, dall’edificazione delle mura medievali fino a un recente volume sulla Grande Guerra. Anche in ambito strettamente bresciano non mancano volumi ‘singolari’. Un esempio su tutti: un piccolo dizionario del dialetto bresciano.
REDAZIONE ONLINE
24 nov 2015 00:00