La facciata della chiesa dei miracoli
Dopo il restauro della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue di epoca romana, dal 23 settembre al 17 ottobre 2021, il Museo di Santa Giulia a Brescia si appresta ad accogliere, quale ideale conclusione della IV edizione del Brescia Photo Festival, un’altra importante opera alla quale un attento restauro ha restituito rinnovata leggibilità. Si tratta del grande collage di albumine (300x250 cm - oltre 200 pezzi) che riproduce la facciata della Chiesa dei Miracoli, realizzata dal fotografo bresciano Giacomo Rossetti (1807-1882), esempio unico dell’utilizzo del mezzo fotografico per la documentazione dell’architettura.
Il progetto, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov, è stato finanziato con il contributo erogato dal bando “Strategia Fotografia 2020” della Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del MiC – Ministero della Cultura. La mostra che ne è scaturita, “Con amore e cura grandissima” è curata da Roberta D’Adda, conservatrice della Fondazione Brescia Musei. I lavori sono stati realizzati da OpenCare Milano, con il coordinamento di Isabella Villafranca Soissons e sono iniziati lo scorso febbraio 2021.
“La Fondazione Brescia Musei, dichiara la presidente della Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli, “grazie al progetto “Con amore e cura grandissima” allestisce nelle splendide gallerie espositive del quadrilatero rinascimentale del Museo di Santa Giulia, la quinta mostra della grande kermesse fotografica, che dal 2019 abbiamo riformulato all’insegna di un programma corale ampiamente diffuso nella città con 18 mostre coordinate e prodotte dalla Fondazione Brescia Musei stessa. Si tratta di una dimostrazione evidente del ruolo che una matura fondazione di gestione culturale può assolvere in una città importante come Brescia affiancando alla gestione delle collezioni e dei propri spazi in costante rinnovamento ed arricchimento un ruolo di centrale organizzativa e produttiva la servizio della città intorno a progetti pivotali come è quello del Brescia Photo Festival. Ovviamente alla base di questo risultato vi sono la piena collaborazione e la concordia istituzionale con l’amministrazione comunale, con il Macof e con le altre istituzioni del territorio, le quali grazie alla regia di Brescia Musei intorno a questo progetto, possono partecipare di un evento che, anche grazie a una intelligente distribuzione degli eventi nel corso di numerosi mesi, consente di animare la città con appuntamento colti e raffinati come quello che presentiamo oggi”.
“La tappa finale dell’edizione 2021 del Brescia Photo Festival non poteva trovare migliore e più emblematica sintesi nella restituzione al pubblico di questo raro manufatto” osserva la vicesindaco e assessore alla cultura Laura Castelletti. “Nel contesto del tema guida Patrimoni, il restauro di questa delicatissima e gigantesca composizione fotografica riconsegna alla fruizione museale un oggetto che è somma di un patrimonio tecnico, storico e iconografico. L’opera di Rossetti è un prezioso compendio di storie da raccontare, che da oggi i visitatori del Museo di Santa Giulia possono nuovamente scoprire”
Il manufatto sarà collocato nel percorso del Brescia Photo Festival nel Museo di Santa Giulia, al termine della mostra di Alfred Seiland. Imperium Romanum. Fotografie 2005- 2020. Per festeggiare l’avvio di questa quinta mostra del Photo Festival a Santa Giulia, giovedì 23 settembre “Con amore e cura grandissima” sarà visitabile gratuitamente dalle ore 18 alle ore 22 (con ingressi contingentati). Occasione anche per vedere tutte le altre mostre del Brescia Photo Festival, eccezionalmente a ingresso gratuito: Alfred Seiland. Imperium Romanum. Fotografie 2005-2020; Palmira. Une memoria negata di Elio Ciol; Roma in Africa di Donata Pizzi; Eros di Bruno Cattani.
“In un momento in cui le istituzioni culturali e con esse i musei tendono generalmente a contenere i danni causati da un anno e mezzo di difficoltà, logistiche economiche e di accesso, è particolarmente significativo che la Fondazione Brescia Musei riesca non solo ad inaugurare un quinto progetto fotografico nell’ambito del quarto Brescia Photo Festival 2021, ma anche a farlo realizzando al contempo una straordinaria operazione di recupero che non sarebbe stata possibile se non fossimo riusciti a vincere, grazie alla qualità della proposta progettuale, il bando strategia fotografia 2020”, afferma il direttore della Fondazione Brescia Musei, Stefano Karadjov. “Grazie alle risorse di questo prezioso fondo della Direzione Creatività Contemporanea del Ministero recuperiamo un incredibile capolavoro di tecnica fotografica la gigantografia fatta di albumine di Giacomo Rossetti, che rappresenta un unicum assoluto, non per nulla premiato all’Esposizione di Vienna del 1873, di rappresentazione da parte della fotografia dell’architettura e dell’ornato architettonico, in questo caso della Chiesa dei Miracoli.
Fondazione Brescia Musei dopo aver allestito la prima mostra italiana di Alfred Seiland, acquisendo in quell’occasione 8 fotografie dell’artista a patrimonio, riqualifica anche un bene storicamente parte delle collezioni civiche e lo valorizza con un evento culturale temporaneo. La valorizzazione al servizio della conservazione e della comprensione della storia delle straordinarie collezioni bresciane che abbiamo l’onore di gestire”.
Al lavoro di ricerca condotto in preparazione della mostra (e della futura pubblicazione) hanno contribuito Elisa Sala, Elena Scuri e Piera Tabaglio. L’opera di Rossetti, premiata con la medaglia di merito all’Esposizione Universale di Vienna del 1873, fu offerta in vendita al Comune di Brescia nel 1903 ed è parte della collezione dell’Archivio Fotografico dei Civici Musei d’Arte e Storia che consta di circa 4.000 vintage print, relative per lo più a monumenti e personaggi della storia cittadina.
Il grande collage della facciata dei Miracoli - composto da una serie di scatti ottenuti servendosi di una impalcatura e con particolari accorgimenti per garantire il rispetto dell’esatta scala di riduzione – fu composto incollando su una tela una serie di stampe fotografiche all’albumina tratte da negativi al collodio umido. I punti di giunzione furono risolti con parziali sovrapposizioni e attraverso l’uso del ritocco pittorico. Dalle lastre fotografiche fu tratta anche una serie di tavole che, annunciata all’Ateneo cittadino nel 1870, fu lodata per l’ammirabile esattezza nella riproduzione della parte “più eletta e squisita” dei preziosi ornati rinascimentali, nonché per le spese e le fatiche veramente gravose che l’autore aveva affrontato per portare a compimento, “con amore e cura grandissima”, la monumentale impresa.
In occasione della presentazione ufficiale dell’opera di Rossetti, giovedì 23 settembre, verrà illustrata al pubblico anche una stampa originale di una veduta di Piazza Duomo, realizzata anch’essa dal pittore fotografo, e che va ad accrescere il ricco fondo di sue opere conservato presso i Musei Civici di Brescia e costituito per la maggior parte da ritratti. L’opera è donata da Fotostudio Rapuzzi.
Venerdì 24 settembre, come evento collaterale all’esposizione e in occasione della Notte dei ricercatori, presso la White room del Museo di Santa Giulia, si terrà un incontro sul tema “Ritratti fotografici d’ornato a Brescia. Giacomo Rossetti (1807-1882)e la luce costretta a farsi pittrice”, a cura dell’Ing. Elisa Sala, Ph.D, assegnista di ricerca in Storia dell'architettura (Università degli Studi di Brescia - DICATAM). Nel 1871 il fotografo pittore Giacomo Rossetti pubblicò due raccolte di ‘Ritratti fotografici dei fregi ed ornati di eccellenti architetture bresciane’: il palazzo della Loggia e la chiesa di Santa Maria dei Miracoli. Gli album divennero in breve tempo essenziali punti di riferimento rispondendo, con grande efficacia, alle aspettative ricercate nel mezzo fotografico in campo architettonico e artistico: l'essere documento iconografico di studio, strumento didattico e, al tempo stesso, attestazione veritiera dello stato di fatto del patrimonio edilizio riuscendo a coglierne il dettaglio scultoreo che ben si presta alla resa chiaroscurale e volumetrica. Un’occasione per riflettere sul connubio tra architettura e fotografia nella Brescia di secondo Ottocento.
“Dopo un accurato restauro, torna al Museo di Santa Giulia un’opera fotografica di grandissimo rilievo, unica nel suo genere”, ha dichiarato il sindaco di Brescia Emilio Del Bono. “Un lavoro di notevole impatto, che riproduce la facciata di uno dei più importanti capolavori architettonici della nostra città, la chiesa di Santa Maria dei Miracoli. Si tratta di una testimonianza preziosissima della maestria del fotografo e pittore bresciano Giacomo Rossetti, premiata all’Esposizione Universale di Vienna del 1873, e che ora potrà essere di nuovo ammirata. Attraverso l’esposizione dell’opera di Rossetti, finalmente restituita ai bresciani, si chiude così la IV edizione di Brescia Photo Festival: una kermesse che, ormai, si è guadagnata l’attenzione della critica e degli appassionati, conquistandosi un posto importante nel panorama fotografico nazionale”.
Si chiude così la IV edizione del Brescia Photo Festival, ma fino al 17 ottobre saranno comunque ancora visitabili al Museo di Santa Giulia le mostre Alfred Seiland. Imperium Romanum. 2005-2020, Roma in Africa di Donata Pizzi, Palmira. Una memoria negata. di Elio Ciol e al Museo delle Armi “Luigi Marzoli” in Castello Vita da centurioni di Renato Corsini.
Domenica 26 settembre termineranno invece le mostre Mirabili radici. Il sito UNESCO di Brescia nelle fotografie di Alessandra Chemollo a cura di Alessandra Chemollo e Francesca Morandini ed allestita presso la sede della Poliambulanza di Brescia e Eros di Bruno Cattani, che sarà in seguito esposta presso la sede dell’Università Bocconi di Milano.