L’innovazione stravolgerà il mondo
Nell’ambito degli incontri online dedicati ai prossimi 20 anni organizzati dal Centro Studi San Benedetto, in collaborazione con le associazioni Pontenuovo, Essere Liberali, Popolarismo Europeo e Centro Studi Tommaso Moro, il prossimo 29 aprile alle 18.30 è in programma il terzo e ultimo appuntamento dal titolo “L’innovazione tecnologica stravolgerà il mondo. Scenari socioeconomici e problemi etici dei prossimi 20 anni”
"Abbiamo scelto questo tema – commenta Marco Nicolai, Presidente del Centro Studi San Benedetto –perché la velocità con cui evolve la tecnologia è impressionante. Ci troveremo senza accorgerci in un mondo inimmaginabile e rischiamo di perderci, di esserne impreparati a sfruttarne i lati positivi e ad evitarne i pericoli”.
Ray Kurzweil, l’inventore del riconoscimento computerizzato del parlato (non ci sarebbe il famoso SIRI della Apple), la chiama “singolarità tecnologica”. La “singolarità” in fisica è un evento dirompente in grado di cambiare tutto in un solo istante, quella “tecnologica” è il momento in cui saremo in grado di realizzare intelligenze superiori a noi (da alcuni previsto per il 2030) quando le macchine potranno godere di autonomia e superare l’uomo. Siamo nell’era della contrapposizione tra umano e umanoide.
Nel libro “Benvenuti nel 2050” Cristina Pozzi, animatrice del dibattito, riporta che nel 2050 il numero di robot di servizio (escludendo quindi i robot industriali) sarà pari ad un robot per ogni abitante a livello globale con la probabilità che nel 2070 il rapporto cresca fino a dieci robot per abitante. Decine di miliardi di robot popoleranno il mondo. Qualche scienziato ha pianificato di potenziare l’uomo per reggere questo confronto, manipolando il DNA, ed agendo sulle neuroscienze. Il c.d. transumanesimo.
"Del resto, l’accelerazione tecnologica è sotto i nostri occhi; si pensava che ci sarebbero voluti decenni per sequenziare il DNA umano con costi esagerati, quando invece ci sono servizi che lo fanno rapidamente e per poche migliaia di euro. E manipolando il DNA possiamo guarire alcune malattie e allo stesso tempo creare mostri. Se con i nanomateriali possiamo operare in grandezze nell’ordine da 1 a 100 nanometri, (un nanometro è un miliardesimo di metro o un milionesimo di millimetro), praticamente manipoliamo molecole e atomi come lego con microscopi ad effetto tunnel. Ciò permetterà di realizzare materiali con proprietà particolari (pneumatici industruttibili, vernici performanti) o farmaci con nanoparticelle a rilascio mirato, ma anche il possibile rilascio inquinante nell’ambiente di particelle microscopiche e invisibili con conseguenze su ecosistemi e salute, o l’alterazione di equilibri del sistema nervoso nei pazienti.”
"Ovviamente indagare su quello che accadrà significa anche porci problemi etici – sottolinea Marco Nicolai- se allo sviluppo tecnologico non si abbina uno sviluppo etico, la tecnologia diventerà strumento di potere e coercizione dell’uomo invece che di liberazione”.
Papa Francesco nell’enciclica del 2015 “Laudato si” ammoniva: “La scienza e la tecnologia sono un prodotto meraviglioso della creatività umana che è un dono di Dio e la tecnologia ha posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano e limitavano l’essere umano (…)”. “(…)Tuttavia non possiamo ignorare che l’energia nucleare, la biotecnologia, l’informatica, la conoscenza del nostro stesso DNA e altre potenzialità che abbiamo acquisito ci offrono un tremendo potere. Mai l’umanità ha avuto tanto potere su sé stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene”.
Dopo i saluti iniziali di Maurizio Tira, Magnifico Rettore dell’università degli Studi di Brescia, e l’introduzione di Francesco Fontana, Presidente dell’Associazione Culturale Popolarismo Europeo, interverrà Tommaso Ghidini, che dirige la Divisione Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea, la divisione che garantisce l'integrità strutturale dell'intera gamma di programmi e missioni spaziali. Ghidini sta lavorando alle tecnologie che garantiranno la stazione terrestre su Marte, e ci racconterà come già si stampano in 3D la pelle, le ghiandole e tanto altro. Ci racconterà anche del particolare rapporto tra gli umanoidi e gli astronauti e delle complicazioni nate tra i due.
Al dibattito, moderato da Benedetta Cosmi, giornalista professionista e scrittrice, interverrà altresì Cristina Pozzi, Board Member, COO e Head of Contents Treccani Futura. Cristina Pozzi è stata nominata Young Global Leaders del World Economic Forum (2019-2024) 2019 e EYL40 nel 2020 e autrice del recente libro “Benvenuti nel 2050”.
Nel suo libro Cristina Pozzi ci racconta di: vestiti che interagiscono con l’ambiente e cambiano forma in funzione della temperatura e monitorano il nostro stato di salute; specchi scanner che la mattina quando ti svegli ti dicono come stai; possibilità di scambiarsi informazioni tra cervelli; la possibilità con degli ologrammi di provare i vestiti o altri acquisti a casa; diete d’insetti e cibi sintetici; clonazione o creazione di esseri viventi lavorando sul DNA, compreso riportare in vita specie estinte; possibilità di creare dei morti immortali con cui conversare; compagni virtuale con cui vivere e fare anche l’amore; vacanze dove si può fare il bagno senza muoversi da casa; politici robot e governi completamente basati su intelligenza artificiale e ci saranno stati virtuali senza confini a cui appartenere; servizi e impianti al cervello per aumentare le potenzialità cognitive a pagamento o in cambio di pubblicità.
Cristina Pozzi sottolinea: “Viviamo in un mondo in grande accelerazione, a crescente complessità e permeato come non mai da nuove tecnologie e scoperte scientifiche. Di fronte a noi si aprono nuove sfide che siamo chiamati a risolvere con la capacità di guardare al futuro a lungo a termine con l'obiettivo non tanto di leggerlo e prevederlo, quanto di costruirlo insieme.”
Le istruzioni per l’accesso (gratuito) agli eventi sono disponibili sul sito www.centrostudisanbenedetto.it.