Il percorso estetico di Pistoletto
“Da Cittadellarte alla Civiltà dell’Arte”: un’esposizione aperta sino al 12 giugno a Palazzo Ducale a Mantova
“Da Cittadellarte alla Civiltà dell’Arte” è il titolo dell’esposizione di Michelangelo Pistoletto allestita fino al 12 giugno presso il Palazzo Ducale di Mantova, nell’Appartamento della Rustica e nel Cortile della Cavallerizza. L’evento, organizzato grazie alla collaborazione tra il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Moz-Art (Arte Contemporanea), ripercorre attraverso una ventina di lavori il percorso estetico dell’artista.
Specchio. L’arte, afferma Pistoletto, non è solo da vedere, non è solamente una mera rappresentazione di ciò che ci sta attorno, è un qualcosa di attivo, è lo specchio del mondo. Ecco allora un’opera raffigurante a grandezza naturale una mano con l’indice in cerca di un contatto. Un piccolo specchio la riflette e le due dita si toccano: è la Creazione, che riproduce il celeberrimo soggetto della Cappella Sistina. Sono diventati celebri in tutto il mondo gli specchi di Pistoletto, specchi che si sono evoluti in numerose versioni. Di fronte ad essi chi guarda non può dimenticarsi di sé, come succede con la maggior parte delle opere: sono una sorta di finestra aperta sul mondo dell’arte e sulla società. In questo modo Pistoletto riesce ad infondere curiosità, invitando chiunque, adulti e bambini, a diventare istantaneamente parte attiva dell’opera d’arte.
Vita. Le sue opere ricordano in ogni momento che il tempo è una delle dimensioni più affascinanti della vita, degna di essere indagata in tutti i suoi molteplici dettagli; spesso, aggiunge Pistoletto, viviamo il presente senza accorgerci del suo valore e del fatto che ogni momento è anche passato. Se la città, come evocato dal titolo, è simbolo di apertura, di civiltà, di interazione continua tra gli individui, il percorso non può fermarsi dentro le sale del Palazzo, ma deve proseguire anche all’esterno, nello splendido cortile della Cavallerizza.
Era. Emblema di una nuova era in cui natura e artificio si uniscono in un nuovo Eden sul pianeta Terra, il Terzo Paradiso è una citazione del noto simbolo matematico dell’infinito, dove tra i due cerchi originari trova spazio un terzo segno circolare; i due cerchi all’estremità simboleggiano rispettivamente Natura e Tecnologia, mentre il centro si interpone tra i due a propiziare il passaggio ad un nuovo livello di civiltà, in cui scienza e tecnologia raggiungono l’armonia. La mostra “Da Cittadellarte alla Civiltà dell’Arte” può essere visitata dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 18.