Istituto Arici: il Classico oggi
Significato e prospettive degli studi umanistici nel nostro tempo. L'appuntamento è per sabato 17 novembre alle 10.30 all'Istituto Cesare Arici. Tra gli altri interviene Maria Chiara Franceschetti, ingegnere, presidente di Gefran e consigliere di A2A
L’Istituto Cesare Arici, presente nella nostra città dal 1567, coltiva con passione la sfida di coniugare tradizione e serietà insieme ad innovazione e tensione al futuro: è scuola cattolica, connotata da uno specifico progetto educativo volto a promuovere le molte dimensioni della persona, secondo una definizione Unesco, “spirito e corpo, intelligenza, sensibilità, senso estetico, responsabilità personale e valori spirituali”.
Il liceo classico, istituito dai Gesuiti e poi, dal 1955 gestito dalla Diocesi di Brescia con la Fondazione Alma Tovini Domus, è stato affiancato dalla scuola primaria e secondaria di primo grado, proprio perché menti aperte, curiose, dotate di metodo di lavoro e passione per la conoscenza si coltivano fin dai primi anni di vita. La tradizione si è arricchita di specifiche progettualità, fra le quali la promozione di competenze digitali, l’aspetto psicomotorio per i fanciulli, un’ampia formazione linguistica.
L’offerta formativa dell’istituto presenta oggi più lingue, potenziando l’inglese con docenti madrelingua e percorsi CLIL e, nella secondaria, il tedesco, lo spagnolo, il francese. La collocazione della scuola in un palazzo antico consente, inoltre, l’incontro dei bambini e dei giovani con arte e architettura dell’antica Roma e con stanze affrescate di stile neoclassico.
Senza dubbio è sfida appassionante quella che propone gli studi umanistici e classici in un’epoca in cui pare prevalere esclusivamente il sapere scientifico e tecnologico. Eppure non c’è contrapposizione fra questi mondi: la versione di latino o di greco richiede allo studente di possedere metodo e rigore preziosi per un matematico o un ingegnere. L’approfondimento della storia, dell’arte, delle culture dischiude alla conoscenza delle radici dell’Europa, culla di scienza, filosofia ed economia. E poi, in un classico, non mancano la matematica, le scienze naturali, la fisica.
I ragazzi e le famiglie, in questo periodo, stanno compiendo scelte scolastiche importanti: proprio in questi giorni, sabato 17 novembre, si colloca la tavola rotonda dal titolo “Il classico, oggi: significato e prospettive degli studi umanistici nel nostro tempo”, nella quale, con l’adesione della delegazione bresciana dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, intervengono i professori Maria Pia Pattoni e Gianenrico Manzoni, docenti di discipline classiche, insieme a Maria Chiara Franceschetti, ingegnere, presidente di Gefran e Consigliere di A2A.
Dal 23 novembre e fino a gennaio sono organizzate giornate aperte perché gli studenti e i genitori possano incontrare la scuola e, soprattutto, confrontarsi con la dirigenza, il personale docente e non docente, per approfondire la conoscenza della proposta educativa.