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Brescia
di REDAZIONE 06 dic 2024 09:02

I sì di Maria per Adoremus!

Sino al 12 gennaio è visitabile la proposta natalizia del Museo Diocesano. In esposizione quattro opere dalla quadreria di Banco Bpm

In una fase storica contrassegnata da forti tensioni internazionali, dalla perdita di vite umane e dall’aggravarsi della situazione economica di molti Paesi, il Museo Diocesano di Brescia, con “Adoremus!”, offre ai visitatori uno spunto di riflessione a partire dall’esposizione di alcune opere di Marco d’Oggiono, Francesco Botticini, Domenico Ghirlandaio e Martino Piazza, nelle quali l’Annunciazione e il “sì” di Maria simboleggiano l’auspicio di riconciliazione dell’umanità nel progetto di amore di Dio.

“Adoremus!” è la mostra che, per il terzo anno, il Museo Diocesano offre al pubblico in occasione delle festività natalizie. Per l’edizione 2024, vengono esposti quattro capolavori sul tema della contemplazione provenienti dalla quadreria di Banco Bpm. Il percorso è articolato in quattro sale comunicanti, una per ogni opera in mostra, al fine di favorire l’incontro intimo del visitatore con ciascuna delle opere esposte. Il percorso si apre con la “Madonna col Bambino “del lodigiano Martino Piazza (Lodi, 1475-1480 – 1523). Si tratta di una piccola tavola destinata alla devozione privata, datata 1515 circa, attribuita al capostipite della bottega più famosa di Lodi da Roberto Longhi, tra i più grandi storici dell’arte del secolo passato. L’opera permette di comprendere l’eclettismo citazionista del Piazza, vocato alla mescola di stili. Al centro del paesaggio lenticolare e di forte ascendenza fiammingo-tedesca, si trova la Madre dal volto leggermente reclinato e sfumato di derivazione leonardesca. Maria tiene con una mano il Figlio in grembo, mentre con la sinistra poggia un piccolo libro aperto sulle ginocchia, in omaggio alla Madonna del Cardellino di Raffaello.

La seconda sala accoglie, invece, il tondo “Madonna in adorazione di Gesù Bambino” di Francesco Botticini (Firenze, 1446 – 1498), in cui il primissimo piano è interamente occupato dalla Madonna inginocchiata, concentrata nell’adorare il Bambino, sdraiato su un lembo del suo mantello, intento a succhiarsi il pollice e a sollevarsi da terra. I due soggetti sono legati da un’intensa corrispondenza di sguardi che infonde un’atmosfera di raccoglimento e dolcezza. L’ambiente, roccioso e secco, è stato riconosciuto come la Valle del Mugnone, fuori Firenze. Allievo e seguace di Leonardo da Vinci nel periodo milanese, il lombardo Marco d’Oggiono (1470 circa – 1524 circa) è l’autore della “Madonna con Bambino” esposta nella terza sala e frutto del riadattamento in scala ridotta di una sua opera precedente.

Conclude l’esposizione la Madonna e San Giuseppe in adorazione di Gesù Bambino della bottega di Domenico Ghirlandaio (Firenze 1448 – 1494). A sinistra è raffigurato San Giuseppe, anziano col bastone perso nella contemplazione del Bambino, a destra la giovane Madonna, assorta nella preghiera. Cristo è adagiato sul lembo del manto della Vergine sorretto da un morbido cuscino. Alle spalle della Sacra famiglia appare una maestosa architettura classica in rovina, con colonne spezzate e archi in abbandono. L’affascinante loggiato rimanda al momento della nascita di Cristo in cui si adempie l’attesa del Messia. Poco oltre, in alto a sinistra, l’angelo porta l’annuncio ai pastori. “Adoremus!” è visitabile sino al 12 gennaio.

REDAZIONE 06 dic 2024 09:02