I giovani sotto il fascismo
Martedì 29 settembre, nella Sala S. Agostino del Comune di Brescia, è stata presentata la mostra “I giovani sotto il fascismo: il progetto educativo di un dittatore”. Grazie alla collaborazione dei comuni di Brescia e Salò, della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, della Camera di Commercio, di Brescia Mobilità e del Giornale di Brescia, Roberto Chiarini e Elena Pala hanno potuto allestire una mostra che sarà visitabile 2 ottobre al 22 novembre 2020.
Si tratta di uno sguardo rivolto all’istruzione che veniva impartita ai bambini cresciuti durante il ventennio fascista. “Siamo stati in grado di raccogliere – ha detto il professor Chiarini, curatore della mostra – una grande quantità di reperti. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione della cittadinanza, che ci ha fornito fotografie, documenti, abiti e molti altri oggetti relativi al periodo fascista”.
L’importanza dell’evento sta nel tentativo di aprire gli occhi alla popolazione nei confronti della particolarissima propaganda utilizzata da Mussolini. I bambini erano infatti il futuro, e per questo motivi dovevano nascere e crescere all’interno di un ambiente rigorosamente fascista. Questo meccanismo non doveva prendere vita solo all’interno del focolare domestico, ma anche a scuola. “Brescia è stata nominata – ha affermato Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia – capitale della cultura per l’anno 2023. Spesso parliamo del nostro territorio vantandoci unicamente della grande forza che abbiamo a livello industriale. Questa mostra potrà essere un trampolino di lancio per mostrare che Brescia ha una storia ricca di elementi e il ruolo strategico giocato dalla formazione scolastica durante il regime fascista è da analizzare e da conoscere fin nei minimi dettagli”.
Le sale di Palazzo Martinengo apriranno le loro porte alle 18 di domani, per una serata d’inaugurazione per la quale è necessario prenotare. Saranno molte le sorprese: oltre ai numerosi oggetti recuperati, è stata allestita anche una sala cinema in cui verranno proiettati filmati che Mussolini aveva registrato per la città di Brescia. Ci saranno anche delle interviste video di cittadini bresciani che erano bambini balilla. Questo però è solo un piccolo assaggio di tutto ciò che potrà essere visto, e ascoltato, durante questa mostra. “In questo periodo complicato – ha concluso Nicoletta Bontempi, presidente della Fondazione Provincia di Brescia Eventi – abbiamo voluto che la mostra fosse gratuita e accessibile a tutti, così come lo era stato per “Brescia sotto le Bombe”. Nel caso in cui si volesse prenotare una visita privata serale, questa sarà a pagamento e la si potrà richiedere direttamente agli uffici di Palazzo Martinengo o alla Fondazione Provincia di Brescia Eventi.