I Conventi ritrovati
Un viaggio culturale, artistico, storico e spirituale. È ciò che si percorre leggendo la nuova pubblicazione “I Conventi ritrovati negli affreschi di San Giuseppe a Brescia”, l'ultimo progetto fortemente voluto da don Fappani
Un viaggio culturale, artistico, storico e spirituale. È ciò che si percorre leggendo la nuova pubblicazione “I Conventi ritrovati negli affreschi di San Giuseppe a Brescia” strenna natalizia del Collegio Geometri di Brescia in collaborazione con Fondazione Civiltà Bresciana, fortemente voluta da mons. Antonio Fappani, recentemente scomparso. “Prosegue il nostro impegno - spiega Giovanni Platto, presidente del Collegio – ad offrire di anno in anno un tema di approfondimento legato al vissuto del nostro territorio. Quest'anno riguarda la presenza di innumerevoli strutture monastiche francescane Osservanti, sorte tra il Cinquecento e il Settecento, vicine ai bisogni della popolazione secondo i dettami delle Regole di San Bernardino da Siena”. In quel periodo Brescia era diventata la capitale religiosa di una vasta area lombarda comprendente anche il mantovano, il cremonese e il bergamasco.
La pubblicazione, curata da Antonio Vaglia, già medico ma ora appassionato storico, ci offre un dettagliato approfondimento degli affreschi visibili sulle pareti del secondo chiostro di San Giuseppe. Gli affreschi seicenteschi attribuiti ad Antonio Gandino e ad altri pittori bresciani rappresentano nelle parti leggibili le originarie architetture di ben 35 conventi francescani, preziosi gioielli di spiritualità, devozione, cultura e carità. Oggi sono purtroppo molto deteriorati e necessitano di urgente restauro affinchè non venga del tutto vanificato il loro elevato valore storico. Il libro sfrutta la tecnologia per 'vedere' quello che in realtà oggi non è più visibile. L'intervento di restituzione grafica è stato realizzato a partire da fotografie dello stato attuale e attraverso uno studio di comparazione con documenti, vecchie fotografie e stampe antiche si è restituita una immagine, per quanto possibile, vicina all'originale. Contemporaneamente si è proceduto a scrivere, con criterio sintetico ma rigorosamente scientifico, la storia di ciascun convento. Un progetto di 'restauro digitale conservativo'. “Una idea semplice – afferma Alberto Vaglia – ma al tempo stesso geniale per recuperare le immagini di queste antiche pitture e conservare la memoria del loro importante significato storico e artistico”. Il Convento di San Giuseppe accompagna dal 1500 la storia della città. La sua costruzione inizia nel 1519, sette anni dopo il devastante 'Sacco di Brescia' ad opera di Gaston de Foix e termina nel 1521. Fin da subito crebbe di importanza divenendo capofila di 35 conventi che fecero parte della Provincia Bresciana dei Minori Osservanti.