HolyBrixia
L’opera in Duomo Vecchio è composta da otto pannelli, raffiguranti altrettanti Santi, collocati entro lo spazio naturale della Rotonda secondo una logica di composizione tradizionale
Si è rinnovata, dopo quella dello scorso anno che aveva portato alla realizzazione di “Resurgit”, la collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, l’Ufficio per l’educazione, la scuola e l’università della diocesi per presentare in Duomo vecchio, a Brescia, “HolyBrixia”. L’opera è composta da otto pannelli, raffiguranti altrettanti Santi, collocati entro lo spazio naturale della Rotonda secondo una logica di composizione tradizionale.
Polittici. I grandi polittici prevedevano, infatti, un centro d’orientamento, dove era collocato Cristo e da dove, per irradiamento, si disponevano i Santi che si erano distinti per l’esercizio delle virtù cristiane; in forma eroica o per aver dato la vita a causa della fede o della carità.
Similmente, l’operazione di composizione attuata nel Duomo recupera questa idea. I santi sono stati inseriti all’interno di nicchie in stile classico, creando così un’armonia d’espressione e di comprensione tra i diversi soggetti riprodotti. La mostra prende spunto dalla lettera pastorale del vescovo Tremolada, per l’anno in corso, sul tema della santità.
Gli studenti dell’Accademia Santa Giulia, coinvolti nell’operazione (quelli del 2° e 3° anno di pittura e quello del 3° di scultura) si sono concentrati su alcuni santi, particolamente cari alla tradizione bresciana.
Santi. San Giorgio, san Giuseppe, sant’Agata, san Giovita (che il pubblico dei visitatori incontra partendo dall’ingresso del Duomo vecchio e muovendosi verso destra) e san Fedele, san Francesco d’Assisi, santa Giulia e san Faustino (muovendosi, invece, dall’ingresso verso a sinistra) sono i santi prescelti e le loro raffigurazione fanno da corona alla grande pala d’altare, denominata “Crucifige”, che rappresenta il momento della crocifissione di Cristo. È un omaggio alla canonizzazione del Papa bresciano del 14 ottobre dello scorso anno, nel quale si legge tutto il suo ministero attraverso la contemplazione dell’opera salvifica della croce. L’opera si compone di una scena centrale che raffigura l’attimo dell’innalzamento in croce di Gesù Cristo per opera di due coppie di garzoni dei quali si percepisce l’enorme fatica. Sotto la croce si trova il compianto doloroso della madre Maria sorretta da due donne consolatrici. L’accentuata curvata della Madre ricorda all’atteggiamento dolente del parto: sotto la croce ella ha dovuto nuovamente dare alla luce il Figlio per la salvezza dell’umanità. Simmetricamente disposti vi sono i due ladroni e le scene di matrice evangelica: da una parte un gruppo di soldati mentre si giocano le vesti di Gesù e dall’altra il centurione romano a cavallo, che di lì a poco trafiggerà con la sua lancia il costato del Crocifisso. San Paolo VI, colto in atteggiamento di adorazione verso il mistero di salvezza in atto, è ritratto in ginocchio, con le braccia spalancate come a richiamare la croce; un atteggiamento tipico del pontefice ma che richiama spiritualmente la sua personale conformazione al mistero della Redenzione. “Holy Brixia” è visitabile sino al 22 aprile. Il coordinamento del progetto è stato affidato ad Adriano Rossoni, docente dell’Accademia Santa Giulia.