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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 02 gen 2015 00:00

Fusione Ctb e Grande. Cappellini: "Regia unica solo se porta dei vantaggi"

Dopo l'ipotesi di fusione tra Fondazione Grande e Ctb, l'assessore alle Culture, identità e autonomie di Regione Lombardia, Cristina Cappellini, ha sottolineato che la "regia unica" rappresenta una soluzione solo se questa si dimostrerà vantaggiosa per entrambe le realtà

Non cala il sipario sulla scena teatrale bresciana. Le ombre che si stagliano sul futuro del Ctb sono ancora molte, tante quante le scadenze che attendono lo Stabile cittadino, a partire dal nuovo Statuto che dovrà essere presentato entro il 31 gennaio. Al momento l'unica certezza è rappresentata dalla partenza verso Genova dell'attuale direttore Angelo Pastore, chiamato a guidare lo Stabile del capoluogo ligure. Nei giorni scorsi Carla Boroni, presidente del Ctb, e Laura Castelletti, vicesindaco con delega alla cultura, si sono incontrate per fare il punto della situazione: il primo obiettivo è il recupero dei fondi ministeriali che garantiranno la copertura economica per la prossima programmazione. Mentre il vice sindaco Castelletti ha annunciato l'ipotesi di una fusione tra Fondazione Grande e Ctb, rimane da capire quale sarà il ruolo di Regione Lombardia, l'altra “parte in causa”. Abbiamo quindi contattato Cristina Cappellini, Assessore alle Culture, identità e autonomie in Regione.


Come dicevamo le incognite sul futuro del Ctb sono tante. Al momento, ai bresciani, ai tanti amanti del teatro, quali sono le certezze che può dare?
Siamo in una fase di transizione verso la nuova riforma dello spettacolo dal vivo, con i nuovi criteri del Fondo unico dello spettacolo, che ha determinato il venir meno dei contributi dell’ente Provincia, oltre ai tagli che si sono abbattuti sulla Regione e suoi Comuni. La situazione economica è difficile, sia per i tagli, che per il venir meno dell’ente Provincia: ci sono una serie di incertezze dovute alle riforme in atto inerenti lo spettacolo dal vivo. Si tratta ancora di qualche settimana perché dovremo incontrarci dopo le feste con il vicesindaco Laura Castelletti, con il Ctb, per capire quali modifiche apportare allo statuto, rivedere il sistema di contribuzione, per sostenere una realtà che, l’ho sempre sostenuto, è un’eccellenza della città, ma anche dell’intera Lombardia. Speriamo che con la riforma del Fondo unico dello spettacolo lo Stabile possa assumere un grado maggiore, avendo, di conseguenza, più contributi da parte dello Stato.

In sintesi, dal suo punto di vista, qual è, o quale dovrebbe essere, il futuro del Ctb?
La città ha la fortuna di avere due importanti teatri, il Grande e il Ctb, che hanno una natura diversa, un ruolo diverso. Io penso che si possa parlare di cabina di regia unica nel momento in cui, però, entrambe le realtà possano avere dei vantaggi. Se questa proposta di unificazione dovesse andare a scapito dell’uno o dell’altro, ovviamente, la Regione non sarebbe d’accordo, anche perché è giusto mantenere l’autonomia di entrambi i teatri, perché hanno una storia diversa, un ruolo diverso, una produzione diversa. Sono due perle della città, ma secondo me devono mantenere la loro autonomia anche per il futuro. Naturalmente siamo pronti a valutare ogni proposta, che però vada nel segno della valorizzazione di entrambe le realtà perché è un’eccezione, quella bresciana, di avere due teatri che sono un fiore all’occhiello. Speriamo che le difficoltà del Ctb vengano superate, dando una continuità a ciò che il Ctb ha rappresentato per la città in tutti questi anni.

Nella politica culturale di Regione Lombardia che posto occupa il Ctb?
Il Ctb è sicuramente rilevante, anche nel momento in cui dovesse diventare quello che nel gergo della riforma viene definito Tric (teatro di rilevanza e interesse culturale), diventando un punto di riferimento importantissimo per la Regione. Ci crediamo ci abbiamo sempre creduto. Speriamo di poter aumentare il nostro contributo, anche se, ripeto, con questo bilancio e questi tagli derivati dalla Legge di stabilità, è veramente dura riuscire a sostenere tutte le realtà lombarde, che sono tantissime. Abbiamo tante eccellenze che meritano di essere sostenute, facciamo il possibile per riuscire a garantire a tutti un contributo positivo anche per il futuro. Per Expo 2015 abbiamo appena stanziato nella legge di stabilità regionale un contributo aggiuntivo per i teatri lombardi, questo è già stato un passaggio importante in vista di un anno eccezionale, ma bisogna guardare anche dal 2015 in poi. Il Ctb lo sentiamo molto vicino, è una realtà con la quale ho avuto contatti sempre diretti, con un rapporto di collaborazione stupendo. E’ qualcosa di eccezionale all’interno del panorama teatrale, non solo bresciano, non solo regionale, ma anche italiano.

Quindi per il 2015 da parte della Regione ci sarà un impegno costante…
Assolutamente sì. Ripeto, nonostante le difficoltà, ci teniamo: è uno dei teatri più importanti della nostra regione, al di là dei teatri milanesi, sul territorio, è una delle realtà a cui guardiamo con maggiore attenzione proprio perché i successi, i numeri e la qualità degli spettacoli, in questi anni, hanno reso il Ctb uno dei punti di riferimento imprescindibili. Speriamo, tutti, di poter contribuire, con tutta la buona volontà, a far sì che resti un baluardo, un presidio culturale importante, per la città, ma non solo.
ROMANO GUATTA CALDINI 02 gen 2015 00:00