Franca Ghitti secondo Davide Bassanesi
L’artista camuna Franca Ghitti (1932-2012) viene raccontata nel documentario di Davide Bassanesi, prodotto dallo Studio “Immagini” di Darfo Boario Terme. La prima nazionale è stata presentata il 30 ottobre al cinema Garden Multivision di Darfo
Franca che lavora il legno. Franca che usa chiodi. Franca che rende variopinta una chiesa in Africa. Franca con la valigia di cartone a New York: “Franca come nessuno”. L’artista camuna Franca Ghitti (1932-2012) viene raccontata nel documentario di Davide Bassanesi, prodotto dallo Studio “Immagini” di Darfo Boario Terme. Un lavoro che nasce in collaborazione con la Fondazione Archivio Franca Ghitti, con il contributo di Forni Industriali Bendotti, ma in sponsor privato, e di istituzioni locali: Comunità Montana di Vallecamonica e Sito Unesco di Vallecamonica, Comune di Darfo Boario Terme, Rotary Club Lovere-Iseo-Breno.
Nessuno ha voluto mancare a un evento così significativo e atteso, che è stato presentato il 30 ottobre al cinema Garden Multivision di Darfo. Una prima nazionale che non poteva che venire proiettata in Vallecamonica, la terra a cui Franca Ghitti, figlia di un falegname di Erbanno, era e resterà indissolubilmente legata.
In apertura alla serata – che ha visto riempire due sale con quasi 500 persone – il giornalista Massimo Tedeschi, nell’introdurre il lavoro di Davide Bassanesi, ha detto: “Nel documentario troviamo inquadrature che ci insegnano a leggere e a comprendere le opere di Franca Ghitti”. Primi piani intensi, che vanno a ricercare il dettaglio, il particolare, l’unicità di ogni opera, pensata dall’artista partendo da materiali di scarto: chiodi, vetri, pezzi di legno, metalli, ai quali lei ridava vita con le installazioni che l’hanno fatta conoscere anche a livello internazionale. Non mancano nel documentario i riferimenti alla chiesa degli italiani di Nairobi, alla scultura-cancello del Castello di Brunnenburg; alla mostra “Cancelli d’Europa”, presentata alla Young Arts Gallery di Vienna; mentre a livello locale si possono riconoscere, scena dopo scena, i luoghi della Valle che ospitano le opere di Franca: il Palazzo degli Uffici di Breno, la chiesa di Costa Volpino, la piazza di Nadro, il lungolago di Iseo.
“Nel 2006 abbiamo iniziato una collaborazione che è proseguita anche negli anni successivi. Per questo possedevo tante ore di girato, dove Franca è presente nelle sue mostre e performance artistiche” ha detto il regista, che alla fine dei 55 minuti di proiezione è stato applaudito a lungo. Immagini mixate con le testimonianze di persone che l’hanno conosciuta a livello privato e nel suo lavoro. “E’ stato un viaggio intorno a Franca Ghitti, alla ricerca delle tracce che ha lasciato” afferma Bassanesi “Uno strumento che potrà servire per conoscerla, apprezzarla e scoprirla attraverso la forza del suo messaggio artistico”.