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Brescia
di REDAZIONE 23 gen 2019 09:48

Fare un’anima

Con la collaborazione di Luca Doninelli, appuntamento al Santa Giulia con Giacomo Poretti e il suo monologo a confronto con la fede

Giacomo Poretti, con il suo monologo “Come nasce un’anima”, dopo essersi lasciato alle spalle la trentennale collaborazione con Aldo e Giovanni che con lui formavano il terzetto comico più famoso d’Italia, torna a confrontarsi con la fede. L’appuntamento è al teatro Santa Giulia del Villaggio Prealpino l’8 febbraio alle 20.45 (biglietto intero 20 euro, ridotto 17).

Spettacolo. “Lo spettacolo – ha sottolineato Poretti – nasce da un fatto piccolissimo e contemporaneamente enorme, che è la nascita di un figlio”. Il suo e quello della sua compagna. Quando nacque suo figlio Emanuele, in ospedale, ricevette la visita di un’anziano sacerdote, amico di famiglia, padre Bruno. Dopo essersi complimentato fissò negli occhi i neo genitori e disse: “Bene, avete fatto un corpo, ora dovete fare l’anima”. Questa frase “mi è rimasta dentro per molto tempo – ha ricordato Poretti – si è sedimentata, riaffiorando di tanto in tanto. Fino a che non mi sono deciso ad affrontare la questione”. Dopo il suo “Dialogo tra la Madonnina e il Figlio in croce”, il comico, con la collaborazione di Luca Doninelli e la regia di Andrea Chiodi, continua ad arrovellarsi sui grandi misteri dell’esistenza. Questo monologo –ha sottolineato l’attore – raccoglie divagazioni e provocazioni su un “organo” che i moderni manuali di anatomia non contemplano ma di cui da millenni gli uomini di ogni latitudine hanno parlato: quando si sviluppa l’anima in un essere vivente? L’anima esiste realmente o è solo una chimera, un desiderio? Oppure è così infinitesimale che non la si vede nemmeno con il più grande scompositore di particelle? E alla fine, anche se la scovassimo, l’anima a che serve? Cosa ce ne facciamo? O meglio, cosa vorrebbe farne lei di noi? Per affrontare queste questioni, un compito non certo facile, Giacomo usa il linguaggio dell’umorismo e dell’ironia e si pone un sacco di domande; fermo restando che ognuno può declinarla dandole il significato che meglio crede: impegno, senso morale, militanza civile o altro. Lo spettacolo prende l’avvio da un inciampo, da una scivolata, da una parola inattesa che si mette in casa propria come uno straniero inaspettato e indesiderato. Le parole sanno essere più minacciose degli uomini e con la sua caparbietà quella parola, anima, ci costringe ad occuparci di tutte le parole della modernità. “Anima è una parolina esangue, malvestita e malnutrita, eppure è gelosa e innamorata: innamorata di noi e della vita, e come ogni amante ci vuole solo per sé”.

Biglietti. Per le molteplici modalità di acquisto dei biglietti consultare il sito www.teatrosantagiulia.org.

REDAZIONE 23 gen 2019 09:48