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Brescia
di M. VENTURELLI 02 feb 2016 00:00

Eumenidi "blues" di Pirrotta al Sociale

In scena, sino a domenica 31 per la stagione di prosa del Ctb, lo spettacolo dell'attore/regista siciliano

Resta in scena sino al 31 gennaio al Teatro Sociale, per la stagione di prosa del Ctb, lo spettacolo “Eumenidi” di Vincenzo Pirrotta, prodotto dallo stesso stabile cittadino in collaborazione con il 68° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza. Nell’allestimento proposto al pubblico bresciano l’artista siciliano riprende lo spettacolo realizzato nel 2004, una produzione che aveva visto la collaborazione tra Ctb, Biennale di Venezia, Teatro di Roma e Fondazione Orestiadi di Gibellina e che aveva ricevuto nel maggio 2005 il premio dell’Associazione nazionale critici.

Ricerca. Vincenzo Pirrotta in questa nuova versione di “Eumenidi” ha inserito i risultati di una sua personale ricerca sul blues applicato alle vocalità popolari. Alcune parti, come dice lui stesso, sono “cuntate” (raccontate) attraverso questa nuova forma di blues arcaico, contaminato dalle culture musicali mediterranee, in particolare delle tradizioni nordafricane e maghrebine, che in tal modo restituiranno tutta la potenza evocativa della tragedia greca. Davanti agli occhi dello spettatore si dipana, in un ritmo ipnotico e forsennato dove il corpo è il vero protagonista scenico, la vicenda cupa e sanguinosa di Oreste, uccisore della madre Clitennestra per vendicare a sua volta l’assassinio del padre, e ora perseguitato dalle Erinni, che rivendicano il loro tributo di sangue. Ma Oreste sarà assolto dal suo crimine dal tribunale dell’Aeropago, istituito da Atena, e le antiche dee tramutate in benevoli Eumenidi.

Attori maschi. Quattro attori ma-schi interpretano anche i ruoli femminili, come avveniva nel teatro greco antico, in un suggestivo processo di recupero di un colore arcaico, reinventato anche attraverso suggestioni linguistiche e sonore remote. Pirrotta dà corpo e voce a Oreste, all’ombra di Clitennestra, a Pitia: personaggi che parlano nei modi gergali della zona di Alcamo, che fu la culla del volgare italiano. Apollo ed Atena sanno affidate agli altri interpreti, che non parlano siciliano, mentre le Erinni parlano un dialetto ancor più gergale, il “baccàghiu”, che è l’argot della malavita siciliana. Pirrotta che cura la regia, testo e costumi della messa in scena, è in scena al Teatro Sociale di contrada Cavallotti insieme a Giovanni Calcagno, Marcello Montalto, Salvatore Ragusa e con Enrico Vicinanza. Le musiche sono di Ramberto Ciammarughi, le scene di Pasquale De Cristofaro, la musica è eseguita dal vivo da Luca Mauceri alle tastiere e strumenti elettronici, da Michele Marsella alla chitarra elettrica e da Govanni Parrinello, alla tamorra e alle percussioni.

Tradizioni. Allievo di Mimmo Cuticchio, Vincenzo Pirrotta ha lavorato con i più grandi registi e attori del teatro italiano. Dal 1996 conduce una personale ricerca sulle tradizioni popolari, innestando rituali arcaici al teatro di sperimentazione. A margine dello spettacolo, sabato 30 gennaio alle ore 17.30, si terrà al Cinema Nuovo Eden per il consueto ciclo “Rapiti dall’Eden – i sabato pomeriggio tra cinema e teatro” un incontro con il regista e interprete Vincenzo Pirrotta, intervistato da Daniele Pelizzari, curatore degli incontri. Per informazioni: www.ctbteatrostabile.it
M. VENTURELLI 02 feb 2016 00:00