Don Milani: tre incontri a Brescia
Poche figure nella storia sociale del nostro paese hanno lasciato una traccia profonda e continuano a suscitare, a distanza di anni dalla scomparsa, interesse per la loro eredità culturale. Tra queste c’è sicuramente don Lorenzo Milani, nato 100 anni fa in una ricca famiglia borghese e protagonista di scelte coerenti, e per questo coraggiose, che lo hanno portato a contatto con i poveri, gli emarginati, gli oppressi. Fu un sacerdote fedele al Vangelo e poco incline al compromesso, un educatore originale e creativo nella sua Scuola di Barbiana, un obiettore rispetto alla logica dell’obbedienza cieca al militarismo e alla guerra (e per questo entrato in una dura polemica con i cappellani militari che lo porterà nelle aule giudiziarie).
Nel quadro degli “Incontri al Broletto”, la Fondazione Clementina Calzari Trebeschi di Brescia vuole ricordare le opere, le idee di don Milani attraverso tre dibattiti, per esplorare gli ambiti fondamentali dell’esperienza del priore di Barbiana, legati al suo ruolo sacerdotale, al suo impegno pedagogico, alla sua testimonianza di uomo di pace. Lo faremo a partire dalle stesse parole che don Milani ci ha lasciato.
Martedì 19 settembre, ore 17,30: La religione e la Chiesa
Don Fabio Corazzina, presbitero della Chiesa bresciana, parlerà del primo libro di don Milani, giovane coadiutore nella parrocchia di s. Donato di Calenzano, nella periferia fiorentina: Esperienze pastorali (1958), oggetto di una censura da parte della Sant’Uffizio che durerà ben 56 anni.
Martedì 26 settembre, ore 17,30: La giustizia e la pace
Pietro Zanelli, filosofo ed esponente dell’Associazione culturale “Odradek XXI”, affronterà un altro importante testo di don Milani: L’obbedienza non è più una virtù (1965) che contiene fra l’altro due scritti fondamentali come la Lettera ai cappellani militari e la Lettera ai giudici.
Martedì 3 ottobre, ore 17,30: L’educazione e la scuola
Mario Maviglia, già Provveditore agli Studi di Brescia e docente presso l’Università Cattolica di Brescia, analizzerà Lettera a una professoressa (1967), un testo pubblicato pochi mesi prima della morte di don Milani e destinato a diventare uno dei principali punti di riferimento per il movimento studentesco nel lungo Sessantotto italiano.
Le conferenze si svolgeranno presso la sede della Fondazione Clementina Calzari Trebeschi, a Brescia in Piazza Paolo VI, 29 (Cortile del Broletto).