Difendere l’uomo e difendere la Terra
Nell’ambito degli incontri dedicati ai prossimi 20 anni dal titolo “Cosa minaccia l’uomo e la sua libertà” organizzati dal Centro Studi San Benedetto, in collaborazione con le associazioni Pontenuovo, Popolarismo Europeo e il Centro Studi Tommaso Moro, il prossimo lunedì 11 aprile alle ore 20.30 è in programma, in modalità webinar (incontro online gratuito), il terzo incontro dal titolo “La sfida ambientale: difendere l’uomo e difendere la Terra”.
All’incontro, introdotto da Marco Nicolai, Presidente del Centro Studi San Benedetto e moderato da Benedetta Cosmi, giornalista professionista e scrittrice interviene Giulio Meotti, giornalista, scrittore ed esperto di politica estera.
Giulio Meotti è un giornalista del quotidiano Il Foglio. La profondità delle sue analisi sulla degenerazione culturale del nostro tempo rappresenta una voce fuori dal coro. Ha scritto molti libri tra i quali "Il dio verde. Ecolatria e ossessioni apocalittiche", offrendo uno spaccato inusuale del tema ambientalista e del rischio di una sua deriva pericolosa. “In un tempo in cui l'emozione sostituisce la riflessione - precisa Marco Nicolai Presidente del Centro Studi San Benedetto – Giulio Meotti evidenzia il rischio attuale di far fuori l’uomo per tentare di salvare la natura. Così, per esempio, accade che profeti della sovrappopolazione del mondo promuovano la mortalità su larga scala, che ci siano piani coercitivi per la sterilizzazione di massa delle donne finanziati dai governi o i patentini per la procreazione sanciti da alcune nazioni, che si attui l'abbandono degli anziani a cui vengono negate le cure oltre una certa età in alcuni paesi. Allo stesso modo alcuni lottano per i diritti degli scimpanzé, per i pulcini maschi, per i visoni, ma sono contro i diritti dei bambini disabili”.
"Inoltre Meotti – aggiunge Nicolai – ha analizzato a lungo i rapporti internazionali di blasonate organizzazioni internazionali scovando errori, incongruenze, vere e proprie fake news: oggi, se avessimo dato retta a certe ricostruzioni, i ghiacciai dell'Himalaya dovrebbero essere già scomparsi; la produzione agricola africana dimezzata; il buco dell’ozono ci avrebbe già distrutto; già dal 1980 tutti i cetacei sarebbero estinti e l’Inghilterra sarebbe una landa sterile; mezzo mondo sarebbe già in carestia; dal 2000 non avremmo più rame, e dal 1990 piombo, zinco oro e argento; il mondo sarebbe più freddo di 11 gradi. Non si tratta di negare il tema ambientale ma di riconoscere che, senza un nuovo umanesimo, l'ambientalismo si trasforma, mosso da interessi economici e intolleranza alla analisi, in religione laica fondamentalista”.
Paola Vilardi, Presidente del Centro Studi Tommaso Moro, aggiunge altresì che “la sfida ambientale è il vero tema da affrontare senza pregiudizi ed ideologie. Abbiamo tutti bisogno di comprendere davvero quale sarà il nostro futuro energetico e quali strumenti abbiamo per sopravvivere ad una crisi senza compromettere il benessere di ognuno di noi”.
Le istruzioni per l’accesso (gratuito) all’evento sono disponibili sul sito www.centrostudisanbenedetto.it