Come scoprire l'essenza
La sede cittadina di Mediolanum, in via Gramsci 47, ha ospitato il vernissage della mostra “Broken art”. Ad esporre, Eleonora Crippa in arte Lady Mirror. L'artista, originaria di Sirmione, si dedica da sempre all'arte nelle sue diverse forme ed espressioni, pittura, scultura e fotografia. “Il mio passato – spiega Eleonora – sa di arte. Mi sono sempre lasciata stupire e coinvolgere da ogni sua forma”. Una borsa di studio la porta all'accademia di danza di Roma come ballerina classica e comincia la sua vita davanti agli specchi. “Entravo in simbiosi con tutto lo specchio ed eravamo un tutt'uno. Dopo 15 anni di carriera decisi di tornare alla mia arte esattamente dove l'avevo lasciata”. Il suo percorso artistico è segnato da un momento di rinascita: distruggere per ricreare. “In un periodo particolare della mia vita, in piena notte, mentre stavo dipingendo vidi uno specchio. Ero stanca, esausta e arrabbiata, volevo rompere con il mio schema di vita, rompere le mie abitudini così lo feci in mille pezzi con un martello e lo ricomposi a mosaico sopra una tela dipinta. L'effetto finale mi sorprese e capii che dovevo farne qualcosa”.
Da allora Eleonora ha sviluppato un rapporto unico con gli specchi, con cui ha intrecciato un legame sempre più stretto. Vetri e riflessi sono diventati centrali nel suo linguaggio creativo. “Nascono così le rappresentazioni delle icone pop senza faccia con frammenti di specchi che riproducono la frattura tra l’immagine pubblica e la realtà. Gli specchi rotti mostrano come le immagini pubbliche siano spesso distorte e frammentate, come se non ci fosse una vera “verità” dietro l’immagine. Questo può riflettere l’idea che ciò che vediamo dei personaggi famosi o delle icone non è la realtà, ma una versione manipolata o imperfetta”. Perchè rompere gli specchi? “Non è facile amare uno specchio rotto. L’atto di rompere uno specchio non è solo un gesto contro una credenza antica, ma un invito a guardare oltre le paure che ci tengono prigionieri. È un modo per trasformare il vecchio in nuovo, per ricordarci che la vera sfortuna non è nei frammenti di uno specchio, ma nella nostra incapacità di vedere la bellezza nascosta nel cambiamento”. Un gesto che è un po' una provocazione per andare oltre i limiti che sono il riflesso di paure su qualcosa che non possiamo comprendere o controllare pienamente. “Spaccare gli specchi è stata una esigenza artistica non per un atto di distruzione, ma per la successiva opera di ricostruzione. Li riassemblo in un mosaico per creare queste opere che portano in sé una concezione di bellezza non convenzionale. Se siamo davanti ad uno specchio perfetto noi ci riflettiamo e vediamo la nostra immagine riflessa perfetta che è statica, non c'è una mutazione. Rompendolo e ricostruendolo in queste distorsioni, che sono una sorta di cicatrici, possiamo ritrovare il motore della spinta che ci fa andare oltre i nostri limiti, le nostre paure, le nostre barriere”. Attraverso questo gesto si ha davvero in mano il potere della trasformazione, del cambiamento e dell'evoluzione. “Bisogna superare il fatto estetico - conclude Eleonora – per giungere ad una concezione molto personale e riflessiva. Lo specchio rotto porta più riflessioni di uno specchio normale”. La creatività degli specchi rotti di Lady Mirror invita lo spettatore a guardare oltre la superficie e scoprire la propria essenza.
Foto Facebook Family Banker Office di Brescia
