Chi dominerà il mondo nei prossimi anni?
Il Centro Studi San Benedetto, in collaborazione con le associazioni Pontenuovo, Essere Liberali, Popolarismo Europeo e il Centro Studi Tommaso Moro, ha organizzato un ciclo di incontri con l’intento di approfondire, nei vari ambiti, gli scenari internazionali futuri. Il primo appuntamento – dal titolo “Chi dominerà il mondo nei prossimi 20 anni: lo scontro USA – Cina” - è in calendario l’11 marzo, alle ore 20.30, esclusivamente online: è possibile seguire il dibattito sul sito www.centrostudisanbenedetto.it oppure sulla pagina Facebook del Centro Studi San Benedetto.
Nell’occasione interverranno, oltre al presidente del Centro Studi San Benedetto, Marco Nicolai, anche Giuliano Noci, Professore di Marketing e Prorettore del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano e fondatore del Laboratorio Pheel (Physiology Emotion Experience Lab) e Danilo Taino, inviato speciale, columnist del Corriere della Sera e autore del libro “Scacco all’Europa. La guerra fredda tra Cina e USA per il nuovo ordine mondiale”.
L’introduzione è affidata a Nicola Argeo Mastropietro, Presidente dell’Associazione Essere Liberali: “La cinesizzazione del mondo – è l’interrogativo che pone - è l’evoluzione ineluttabile delle nostre società oppure è ancora possibile salvaguardare i valori liberali occidentali? Siamo solo all’inizio, ma da questo confronto-scontro ne uscirà il modello di società del futuro.”
Marco Nicolai precisa: “Il Confronto Cina-Usa non è solo uno scontro di potenze economiche, ma è uno scontro di civiltà. La rivalità tra le superpotenze regnanti e quelle emergenti non deve necessariamente portare alla guerra, ma sicuramente aumenterà la possibilità di una devastante instabilità che interesserà le prossime generazioni e l’Europa non può stare alla finestra”.
Seguiranno i seguenti altri due incontri:
Giovedì 8 aprile: “La comunicazione: come è cambiata e come cambierà i prossimi 20 anni”
Giovedì 29 aprile: “L’innovazione tecnologica stravolgerà il mondo. Scenari socioeconomici e problemi etici dei prossimi 20 anni”.
