Capitale della Cultura, ma anche del vino
Capitale della Cultura, ma anche del vino. Facendo leva su una produzione vitivinicola di eccellenza che lega anche sotto questo aspetto Bergamo e Brescia, l'associazione Rosa Rosati Rosé propone il concorso “Bg-Bs vino... e non solo” per decretare i migliori vini dei due territori. Il concorso è aperto a tutti i produttori di vino che hanno sede nelle due province. “I vini – spiegano i promotori dell'iniziativa, Riccardo Lagorio e Renato Rovetta - verranno suddivisi in due categorie: nella prima gareggeranno i bianchi, gli spumanti e i rosa, nella seconda si confronteranno i rossi e i passiti”. Una produzione variegata che dal Franciacorta al Moscato di Scanzo, vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, passa alle Doc Valcalepio, Terre del Colleoni, Curtefranca, Lugana, Cellatica, Riviera del Garda Classico con la sottozona Valtènesi, Capriano del Colle, Botticino e San Martino della Battaglia. Prodotti di eccellenza conosciuti in Italia e nel mondo e che fanno parte della storia delle due province. Basti pensare che Andrea Bacci, archiatra di papa Sisto V, dedicava proprio a Bergamo e Brescia una parte del Libro VI del suo monumentale Storia dei Vini.
Dalle sponde dell'Adda, che “abundant vinorum”, ai colli viniferi della Valle Camonica, per Bacci il territorio era anche allora, siamo alla fine del 1500, un fiorire di borghi e villaggi “quae vinis optmis celebrantur”. Le etichette verranno esaminate alla cieca da gruppi di persone composti sia da esperti sia da consumatori occasionali con l'obiettivo di rappresentare nella maniera più ampia possibile il mercato del vino. Le due selezioni si terranno il 13 giugno all'interno del complesso di Villa Vismara a Marone e il 3 ottobre presso la sede del Parco Oglio Nord a Torre Pallavicina, i cui territori si trovano a cavallo delle due province. Gran finale, aperto al pubblico, il 5 novembre nel Convento dell'Annunciata di Rovato. Le sale dell'ex monastero verranno allestite con banchi d'assaggio dei vini vincitori accompagnati da ricercatezze gastronomiche delle due province. Nell'anno della cultura, anche l'enogastronomia può unire le due “capitali” facendo scoprire e valorizzando i territori costellati di gioielli ambientali, artistici e storici.