Brescia cinematografica
La sera del 23 ottobre 1896, a meno di un anno dalla prima proiezione dei fratelli Lumière, la Ditta V. Calcina e C. chiede al Comune di Brescia la concessione della Crociera di San Luca per la “proiezione animata col cinematografo fotograficamente” de “ll Bagno di Diana”: anche Brescia scopre così la settima arte. Questo, insieme a una breve guida ai luoghi storici del cinema a Brescia e provincia (le sale cinematografiche, i set e le location, i registi e i film), si trova nelle pagine di “Brescia Cinematografica. Le sale, i film, i protagonisti” realizzato a quattro mani da Sara Dalena, guida turistica e una laurea dell’Università Cattolica con una tesi sul fumetto e l’animazione giapponese, e da Simone Agnetti, organizzatore culturale e redattore per riviste di cinema, laureato all’Università Cattolica con una tesi sul cinema di famiglia. “Tra Brescia e il cinema – scrive nella prefazione Enrico Danesi – c’è una lunga storia d’amore, sobria come la città, profonda come il cuore dei suoi abitanti”. Una storia d’amore, come documentano gli autori del libro, che nasce sul finire del 1800 e i primi decenni del 1920. “Frutti” di questo amore sono le quattro case di produzione attive in città nel 1920, e un buon numero di addetti. “Brescia cinematografica” ricostruisce gli albori e gli sviluppi di un’esperienza simile a quella di altre città italiane, ma con non poche peculiarità, a partire dall’attivismo di un movimento cattolico che rappresentò un’alternativa preziosa ai circuiti commerciali. Nelle pagine del libro, poi, si trovano aneddoti, indicazioni di sale, luoghi e personaggi, i nomi di coloro che hanno dato sostanza alla Settima Arte nel Bresciano. Ci sono i pionieri, gli esercenti, i registi (da Silvano Agosti ad Angio Zane, passando per Luigi Comencini e Franco Piavoli), gli attori, i produttori, gli sceneggiatori. Ma ci sono anche i circoli che hanno contribuito a far conoscere i film d’autore, arricchendo la vita culturale della città.