Aut pati aut mori
In seguito al recente restauro compiuto su iniziativa dei padri carmelitani,le lunette teresiane di San Pietro in Oliveto saranno in mostra per un mese al Museo Diocesano, prima di essere ricollocate al loro posto originario. Le tele, riportate al loro antico splendore dopo oltre tre secoli, raffigurano oltre a quelli più comuni anche episodi inediti e atipici della vita di santa Teresa d'Avila
Le lunette saranno quindi in esposizione presso il Museo Diocesano dall’8 settembre all’8 ottobre, prima di venire riportate in San Pietro in Oliveto dove resteranno visibili dal 15 ottobre all’1 novembre, giorno in cui verranno ricollocate nella loro posizione originaria, nella parte alta della chiesa.
La realizzazione delle tele era stata affidata, negli ultimi anni del seicento, ad una committenza “multipla” che coinvolse artisti di diverso orientamento culturale. Tra di essi figurano gli esponenti più rappresentativi del panorama artistico locale dell’epoca: i bresciani Francesco Paglia e Giuseppe Tortelli, Domenico Carretti, bolognese trapiantato a Brescia, e i tre veneziani Andrea Celesti, Angelo Trevisani e Giovanni Segala.
Le lunette carmelitane narrano sei episodi della vita di santa Teresa d’Avila, canonizzata nel 1622, e sono incentrate sulla glorificazione della santa nell’intento di far risaltare al massimo il suo particolare rapporto di costante e stretta familiarità con il divino. La scelta degli episodi raffigurati, di cui tutt’oggi si disconosce l’ideatore, risulta assai interessante: accanto ad alcune scene frequenti dell’iconografia teresiana sono state previste infatti scene quanto mai atipiche e di non facile interpretazione.
M. G.
09 set 2015 00:00