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Brescia
di REDAZIONE 03 ott 2023 11:00

Arte in penombra tra dolore e pacificazione

Nella sede dell’AAB in vicolo delle stelle, 4 Brescia si inaugura sabato 7 ottobre 2023 alle ore 18 la mostra “Arte in penombra tra dolore e pacificazione. Dall’Art Brut alla terapia artistica”. La mostra è promossa dall’Associazione Artisti Bresciani in collaborazione con Fondazione SIPEC – Fondo Il sasso nello stagno e Bottega dell’Arte IRCCS Centro S. Giovanni di Dio Fatebenefratelli Brescia.

“Le opere in mostra – scrive la curatrice Milena Moneta - attingono in parte alla cosiddetta “art brut” (temine coniato nel 1945 dal pittore francese Jean Dubuffet) o “outsider” (come nel 1972 la chiamò Roger Cardinal, critico d'arte inglese) o anche “arte spontanea”, “grezza” , “irregolare”, “necessaria”, come titola l’esposizione collettiva realizzata a Palermo nell’estate del 2009, ”disperata” come la percepisce Goldani, artista in mostra. Un’arte che esente di percorsi accademici o di studio, scaturisce da urgenza interiore per srotolare, e forse riannodare, i grovigli e le sofferenze del vivere, coltivata spesso nell’anonimato (produzioni scoperte in alcuni casi post mortem) e in disparte, come medicamento ad inquietudini non affrontabili se non attraverso la traduzione del proprio disagio e dei propri fantasmi, quasi attingendo ad un ancestrale deposito di immagini, all’intensità del vissuto interiore, in riuscite soluzioni iconografiche, cariche di significati simbolici, ma anche di grande godibilità visiva”.

Questo evento – annota il presidente dell’AAB Tedeschi - è figlio di una lunga gestazione, resa tale non solo dalla pandemia del 2020-21 ma anche da un percorso che l’Associazione Artisti Bresciani ha compiuto in questi anni attorno alle relazioni fra disagio interiore e espressività nelle arti visive, disabilità e creatività, sofferenza psichica e terapeutica artistica.
L’esposizione è composta da opere di artisti operanti in provincia di Brescia mentalmente fragili, e per questo raggruppabili sotto il nome di “art brut”, un’arte spesso avulsa da percorsi accademici, che scaturisce da un’urgenza interiore per srotolare i grovigli e le sofferenze del vivere.

Un’arte “disperata”, com’era solito definirla Agostino “Roso” Goldani, artista in mostra; a riguardo, Sergio Perini afferma che “Roso ci invita a cogliere l’importanza della lettura delle emozioni proprie e altrui per cercare di vivere meglio relazionandoci con l’Altro da Noi”. Il direttore sanitario del Centro S. Giovanni di Dio, Lucia Avigo, e il responsabile della Bottega dell’Arte, Guido Uggeri ci ricordano, nella introduzione del catalogo, che è importante accompagnare gli artisti durante il processo creativo, garantendo loro di colmare con l’arte il vuoto che si frappone fra il mondo interno della persona sofferente ed il mondo sociale esterno. Luciana Rillosi e Alfredo Ghiroldi, consiglieri del Fondo Il sasso nello stagno, che collabora per questa mostra, sottolineano che l’attività del Fondo si prefigge di favorire una capacità espressiva che sia punto d’incontro in una relazione terapeutica volta al raggiungimento di un maggior benessere per l’individuo ed il suo ambiente.

L’esposizione è composta da opere di artisti operanti in provincia di Brescia mentalmente fragili, e per questo raggruppabili sotto il nome di “art brut. In mostra troviamo Agostino Goldani “Roso”, Umberto Bergamaschi, Luigi Brunetti, Giuseppe Gioacchini detto Camarillo, Beppe Consolini, Luigi Lineri, Angelo Pietro Ravizzola, oltre ad altri artisti i cui nomi non vengono citati per volontà loro o degli eredi.

REDAZIONE 03 ott 2023 11:00