lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 22 ott 2015 00:00

Alpini: la seconda via...

Un film dedicato alla Ritirata di Russia non è mai stato girato. Ora c’è una sceneggiatura firmata da Alessandro Garilli, ma...

Gennaio 1943, Fronte Russo. Una compagnia italiana si trova costretta ad attraversare la steppa per sfuggire all’accerchiamento nemico. Quando sopraggiunge la notte, però, di tutta la compagnia non rimangono che sei Alpini più un mulo… Da qui prende le mosse la sceneggiatura de “La seconda via” del regista Alessandro Garilli.

La produzione letteraria sulla ritirata di Russia è sterminata, tanto quanto la steppa che gli alpini si trovarono ad affrontare. Eppure è una storia che il cinema non ha mai raccontato. Sembra incredibile... “È incredibile e anche sconcertante. Viviamo in una società dominata dall’immagine e oggi non possedere un’immagine, purtroppo, significa cancellare un ricordo”, ha commentato il regista. Per tali motivazioni è importante il patrocinio che l’Ana (Associazione nazionale alpini) e il Ministero della difesa hanno dato alla produzione di Garilli.

Parlare della “Ritirata del 1943”, infatti, significa narrare la storia di migliaia di famiglie italiane. “Centomila ragazzi morti – ha sottolineato Garilli – sono centomila madri senza un figlio. Quello che mi ha colpito leggendo le loro storie è stato il viaggio di questi giovani uomini all’interno di un deserto di neve”. Un viaggio che si dipana nello spazio fisico, con il portato tragico della guerra, e in quello mentale, da qui “La secondo via”: la dimensione onirica —nella quale si rifugiavano gli alpini per sopravvivere alle avversità — e quella fisica entrano in simbiosi. Campagna di Russia, quindi.
Parlando del progetto, però, non si può non citare un’altra campagna, quella di crowdfunding finalizzata a ottenere i fondi necessari alla realizzazione del film.

Presentazione. Nelle scorse settimane il progetto è stato presentato a Verona grazie alla collaborazione dell’Ana. L’auspicio è di poter replicare l’esperienza anche nelle città come Brescia dove gli alpini rappresentano una delle colonne portanti della società: un modo per presentare il documentario — realizzato con la partecipazione, fra gli altri, di Nelson Cenci — e per raccogliere “consensi” e fondi. “Pensiamo che il film — ha sottolineato il regista — possa rappresentare un ponte fra generazioni. La presentazione del progetto diventa un momento di riflessione per la città che ospita l’evento. Ci auspichiamo di poter ripetere la presentazione”.

Donazioni. Per chi volesse contribuire: “Esiste un sito, www.lasecondavia.it, qui c’è tutta una sezione dedicata alle donazioni che possono essere effettuate via internet, attraverso i bonifici, o tramite bollettini postali”.
ROMANO GUATTA CALDINI 22 ott 2015 00:00