Ad Adro, un Posto occupato contro la violenza
In occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, il Comune di Adro aderisce alla campagna di sensibilizzazione “Posto occupato”, un'iniziativa universale che invita a riflettere su un tema tanto drammatico quanto urgente. La campagna prevede che una sedia vuota, corredata dal cartello ufficiale, venga simbolicamente dedicata a tutte le donne che non possono più occupare quel posto, vittime della violenza.
L'appuntamento con la serata inaugurale è fissato per stasera (venerdì 22 novembre), alle 20.45, presso l'auditorium “G. Puccini” di Adro. L'evento, aperto a tutta la cittadinanza, sarà un'occasione per riflettere e unirsi in un messaggio collettivo di rifiuto della violenza.
Il programma della serata è ricco e coinvolgente. Si aprirà con la performance corale “Adesso basta!”, che intreccerà musica e parole grazie al contributo delle artiste adrensi. Seguirà la presentazione ufficiale della campagna “Posto Occupato”, con un approfondimento sulla sua importanza e il suo significato universale.
La serata vedrà poi l'intervento delle volontarie della “Rete di Dafne”, realtà impegnata nell'offrire supporto alle vittime di violenza. Un intermezzo musicale, affidato a un gruppo di musicisti e musiciste del corpo bandistico Puccini di Adro, arricchirà ulteriormente l'evento. In chiusura, i cartelli simbolici verranno consegnati a tutte le realtà del territorio che hanno scelto di aderire all'iniziativa, tra cui associazioni, professionisti, artigiani ed esercizi commerciali.
L'adesione del Comune di Adro a “Posto Occupato” dimostra un impegno concreto nel sensibilizzare la comunità sulla necessità di combattere ogni forma di violenza contro le donne.
La partecipazione è libera e gratuita, con ingresso dalle 20.30. Una sedia vuota, un simbolo potente, ci ricorda che ogni gesto, ogni parola, ogni azione conta per costruire una società libera dalla violenza.
“È nostro dovere non solo condannare ogni forma di abuso – ha sottolineato l’Assessore Laura Gatti -, ma impegnarci attivamente per costruire una società che respinga ogni oppressione sulle donne, promuovendo un cambiamento profondo nelle menti e nei cuori di tutti noi. Il cartello “Posto Occupato” non è solo un simbolo, ma un segno di speranza e un monito silenzioso, che suggerisce di non sottovalutare mai i segnali della violenza e, soprattutto, di non voltarsi dall’altra parte”.