"Acque e Terre Festival" al via il 13 luglio
La diciottesima edizione di "Acque e Terre Festival 2022", organizzata dalla Comunità Montana della Valle Sabbia, è pronta a decollare. Saranno tre giorni (13, 14, 15 luglio) di concerti, spettacoli e incontri culturali.
Si parte mercoledì 13 luglio, alle 21.15, a Palazzo Bresciani (via San Martino, 16, a Calcinatello), con "D'altro canto - polifonie dal mondo" di e con Miriam Gotti, Ilaria Pezzera, Swewa Schneider (nella foto). Il canto è il più fisico, misterioso ed emotivo degli strumenti. Il suono prodotto dalla voce esiste in tutte le culture, antiche e presenti, ed è sempre stato il mezzo prediletto per scandire l’esistenza dell’uomo: nel celebrare riti, comunicare con gli spiriti, festeggiare un buon raccolto, piangere una morte, protestare, lenire i mali del corpo e dell’anima, cullare e raccontare storie. Miriam Gotti, Swewa Schneider e Ilaria Pezzera, attraverso il canto polifonico e unicamente a cappella, accompagneranno lo spettatore in un vero e proprio viaggio sonoro: partendo dalle accese sonorità della cultura sacra del sud Italia, passando attraverso le ninne nanne rumene, le affascinanti leggende di montagna, le dirompenti tarantelle pugliesi, i canti di lavoro e molto altro. La partecipazione è gratuita fino ad esaurimento posti.
Giovedì 14, alle 21.15, l'appuntamento è a Palazzo Passerini (via Sorzana, 63, Località Parolo a Nuvolera) con Elisabetta Salvatori e il suo "Due santi, un prete, un confine e 4000 pezzi unici - storia di un museo etnografico". San Pellegrino in Alpe è un paese dell’appennino tosco emiliano; siamo in Garfagnana, terra aspra. Poche case, su un’unica strada, che nei secoli è stata percorsa da pellegrini e mercanti e che segna il confine tra due province: Modena e Lucca. La strada, per la gente di lì, divide tutto in due mondi: lombardo e tosco. Non c’è quasi niente oltre il verde e la natura, solo un grande edificio scarno che è lì dal medio evo. È il santuario dove riposano due santi: san Pellegrino e san Bianco. Se si entra si vedono, sono in un’urna di vetro, anche loro divisi dal confine: la testa nel modenese i piedi nella lucchesia. Nel dopo guerra un giovane prete venne mandato lassù, ha la stessa età e la stessa testa dura di don Milani. Due preti che non stanno chiusi in sacrestia. Uno sui monti, nel nulla, ci fece una scuola, l’altro un museo. È una storia dove si incastrano tante storie: destini, mestieri, misteri, voci, viaggi. È il racconto di un paese, ma soprattutto di un’epoca, gli anni '60 e del cambiamento, che percorse, e riguardò tutti i paesi. La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti.
L'ultima tappa tocca Serle. Venerdì 15 luglio, dalle 20.45, il ritrovo è presso la Casa del Fante a Cariadeghe per la dodicesima edizione della notte letteraria. "Le passioni del giovane Dante" è uno spettacolo itinerante di Simone Faloppa, Davide Pini Carenzi, Andrea Pinna e Daniele Sala, con partenza ogni trenta minuti per gruppi di 30 persone. A 701 anni dalla morte del Sommo Poeta (perché celebrarlo solo nel 700° anniversario?) nella “selva oscura” di Cariadeghe sarà ospitata una proposta che, in maniera teatrale e popolare, punta a far conoscere gli aspetti più personali del Dante uomo piuttosto che del Dante poeta. In particolare le sue passioni, per capire da quali episodi, da quali incontri, da quali esperienze sia scaturito il poeta che tutti conosciamo. Chi erano i suoi genitori? Che rapporto aveva con loro? Chi i suoi amici? Quali i suoi amori? E i sentimenti dominanti? E come si comportava sui campi di battaglia? Entrare nel mondo personale di Dante, annusare i suoi vestiti e seguirne i passi ci permette, in fondo, di capirne e apprezzarne a pieno l’arte. La partecipazione è gratuita, con prenotazione obbligatoria. Info e iscrizioni: da lunedì 6 giugno presso la Biblioteca di Serle 030.6910828 mar 15.00-19.00; mer 14.30-17.30; gio 14.30-18.30; sab 9.30-12.30. Oppure inviando email a biblioteca@comune.serle.bs.it, a seguito di risposta affermativa dalla stessa. Il percorso non è impegnativo ma non consente la partecipazione di persone con difficoltà motorie. È necessaria la dotazione di scarpe da trekking, di una torcia elettrica e di un abbigliamento adatto alle temperature notturne di montagna (Altopiano di Cariadeghe 1.000 mt. slm circa). Vale la responsabilità personale.