Solidarietà come chiave della ripresa
Comece: una dichiarazione dei vescovi Ue a un anno dalla dichiarazione della pandemia
“La solidarietà è al centro dell’Unione europea e sarà la chiave della ripresa” perché come ha scritto Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, “il mercato da solo non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale”.
È quanto scrivono i vescovi dell’Unione europea in una dichiarazione diffusa a un anno dall’inizio della pandemia dal titolo: “Un anno dopo: quale posto per la giustizia sociale, ecologica e contributiva nel Piano di ripresa dell’Ue?”. Il testo è stato elaborato dalla Commissione per gli affari sociali della Comece, l’organismo che riunisce gli episcopati dei Paesi membri dell’Unione europea ed è una presa di posizione al Piano per la ripresa dell’Europa e “al più grande pacchetto mai finanziato attraverso il bilancio dell’Ue e i suoi effetti sulla giustizia sociale, ecologica e contributiva”. Un pacchetto che la Commissione dei vescovi Ue saluta come “un nuovo segno di solidarietà nell’Unione europea, tanto necessario per aiutare le persone più colpite dalla crisi e per affrontare il problema crisi ecologica globale in corso”. “Siamo chiamati a vivere la solidarietà nell’Ue e includere pienamente le persone in situazioni di precarietà e isolamento, e in particolare quelle colpite dalla crisi del Covid-19”, spiega mons. Antoine Hérouard, presidente della Commissione affari sociali della Comece.
I vescovi infatti sono molto preoccupati degli effetti che la pandemia ha avuto su povertà e disoccupazione. Secondo i dati Eurostat riportati nella dichiarazione, nel gennaio 2021 il tasso di disoccupazione ha raggiunto la quota del 7,3% nell’Ue ed è aumentato di un punto rispetto al gennaio 2020 quanto la percentuale era al 6,6%. Ma è tutto il mondo dell’occupazione ad essere stato colpito dalla pandemia.