Ritorno allo spirito dei padri fondatori
Ha preso il via ieri, festa dell'Europa, la Conferenza sul futuro dell'Europa
Ha preso il via ieri a Strasburgo, domenica 9 maggio, giorno in cui l’Europa ricorda il 71° anniversario della dichiarazione con cui l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman il 9 maggio 1950, proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell'acciaio, progenitrice dell’attuale Unione, la Conferenza sul futuro dell'Europa, è una serie di dibattiti e discussioni avviati su iniziativa dei cittadini che consentiranno a chiunque in Europa di condividere le proprie idee e contribuire a plasmare il futuro comune. La crisi che la pamdemia ha portato con sé, molto più di quanto è avvenuto con precedenti situazioni di difficoltà, ha messo in evidenza la distanza ormai siderale tra l'idea di un'Europa fondata sulla collaborazione e sulla crescita comune e quella che ha preso nel corso dei decenni.
Si tratta di una proposta, inedita nel suo genere, che rappresenta un progetto democratico paneuropeo ambizioso di creare un nuovo spazio pubblico per un dibattito aperto, inclusivo e trasparente con i cittadini su una serie di priorità e sfide importanti.
La Conferenza è, nella sua essenza, un tentativo di dimostrare che l'Ue è capace di riformarsi non solo attraverso le crisi, come è stato finora, ma anche in assenza di una forte pressione esterna. Finora, però, non è stato così: la crisi migratoria del 2015 ha prodotto un significativo rafforzamento di Frontex e un programma di ricollocamento dei richiedenti asilo (applicato solo in parte), ma poi i flussi sono calati e a tutt'oggi, sei anni dopo, la riforma del sistema Ue di asilo giace irrisolta a causa delle divisioni degli Stati membri, malgrado gli sforzi della Commissione.
Anche l'assetto istituzionale dell'Eurozona, malgrado la crisi finanziaria del 2008-2009 e quella susseguente del debito, resta tuttora incompleto: una volta passata la crisi, che ha prodotto il Meccanismo Europeo di Stabilità, è calata la pressione e l'Unione bancaria, per esempio, manca ancora di tasselli fondamentali come l'assicurazione comune dei depositi.
“Questa pandemia – sono state le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen - ci ha rubato esperienze ed emozioni, divertimento e amicizie, l'opportunità di crescere, per imparare e correre dei rischi. E ha portato tante persone a sentirsi ansiose, sole. Abbiamo bisogno una nuova forma di solidarietà e giustizia sociale tra le generazioni".
"Alla fine di questa pandemia la solidarietà europea sarà necessaria più che mai per le conseguenze della crisi. Non commettiamo gli errori del passato: senza coesione sociale rafforzata, l'identità delle nostre società sarebbero minacciate". Così, invece, si è espressp il presidente del Parlamento europeo David Sassoli alla cerimonia per il lancio della Conferenza. "Tutte le riflessioni e quelle dei nostri cittadini, cittadine, giovani dovranno implicare anche un aggiornamento dei Trattati. Siamo coraggiosi - ha detto Sassoli - non dobbiamo averne paura, non dobbiamo avere tabù".
"La nostra Unione ha bisogno di un nuovo respiro democratico, questo è il senso della Conferenza del futuro dell'Europa". Sono state le parole del presidente francese Emmanuel Macron. "C'è una sensazione di sconfitta, qualcuno dice che l'Europa non è pronta, io rispondo che in questa crisi si è affermato un modello europeo, questo modello è la nostra identità profonda: noi abbiamo fatto la scelta della solidarietà". "La democrazia appartiene alla nostra identità, ma è sempre più contestata", ha poi sottolineato.
"Sono contento che gli Stati Uniti si ispirino all'Europa per diventare più solidali nella loro società e all'estero, ma spero che possiamo aspirarci agli americani per il ritrovare il gusto del futuro e della rapidità: investire massicciamente e farlo rapidamente", ha concluso il presidente francese
La Conferenza sul futuro dell’Europa Fa parte dell'impegno della presidente von der Leyen di dare agli europei più voce in capitolo su ciò che fa l'Unione e sull'impatto che ha sui cittadini. Tutti gli europei, a prescindere da chi sono e dal luogo in cui si trovano, possono partecipare.
La conferenza, nelle intenzioni della Von der Leyen, intende portare l'Europa oltre le sue capitali, rafforzando il legame tra i cittadini europei e le istituzioni al loro servizio attraverso una moltitudine di eventi e dibattiti organizzati in tutta l'Ue e tramite una piattaforma digitale interattiva multilingue.