Lambert: settimo giorno di agonia
Ieri Pierre Lambert, padre di Vincent, ha denunciato “l’assassinio” in corso di suo figlio. “E ‘un assassinio mascherato, un’eutanasia”, ha detto ai giornalisti quando è arrivato al CHU (centro ospedaliero universitario) Sevastopol di Reims, prima di recarsi dal figlio
Da sette giorni sedato e lasciato senza alimentazione e idratazione. Sono ore di attesa e agonia quelle che si stanno vivendo in Francia dopo che martedì scorso il medico di Vincent Lambert, un giovane uomo da 10 anni tetraplegico in stato di semicoscienza a seguito di un incidente, ha avviato una nuova procedura di sospensione del trattamento che tiene in vita il paziente. La decisione è stata presa il 28 giugno scorso grazie ad una sentenza della Corte di Cassazione.
Ieri Pierre Lambert, padre di Vincent, ha denunciato “l’assassinio” in corso di suo figlio. “E ‘un assassinio mascherato, un’eutanasia”, ha detto ai giornalisti quando è arrivato al CHU (centro ospedaliero universitario) Sevastopol di Reims, prima di recarsi dal figlio. Con lui è arrivata anche sua moglie Viviane Lambert senza rilasciare dichiarazioni. Pochi minuti dopo, sono giunti anche David Philippo, fratellastro di Vincent, e Anne Lambert, sua sorella.
Vincent Lambert è diventato in questi anni un simbolo del dibattito sul fine vita in Francia. Dopo ricorsi e appelli anche di fronte alle Nazioni Unite, una sentenza della Corte di cassazione ha dato martedì scorso via libera al potocollo medico che prevede l’interruzione dell’idratazione e della nutrizione mediante sonda paziente, nonché una “sedazione profonda e continua”. È l’epilogo di 10 anni di battaglia giudiziaria. Il collettivo “Sostengo Vincent” (“Je soutiens Vincent”) ha indetto per oggi lunedì 8 luglio una manifestazione a Parigi nel pomeriggio alla quale saranno presenti anche Jerome Triomphe e Jean Paillot, avvocati dei genitori.