Intervenire sulla rotta balcanica
Caritas italiana chiede oggi “un’iniziativa istituzionale immediata” per i migranti sulla rotta balcanica, “mettendo a disposizione adeguate strutture di accoglienza che quantomeno offrano un riparo a chi sta rischiando la propria vita”. È la richiesta contenuta in una nota urgente che fa il punto sulla drammatica situazione in Bosnia-Erzegovina, dove si rischia “una catastrofe umanitaria” e “tensioni sociali”. Qui è appena cominciata la ricostruzione del campo di accoglienza Lipa, andato quasi completamente distrutto qualche giorno fa ma per Caritas italiana è “inadatto all’accoglienza”.
La rotta balcanica inizia in Grecia e finisce in Italia o in Austria, “con migliaia di persone bloccate in vari campi profughi e in altre soluzioni inadeguate – denuncia Caritas –, tanto più che con l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19, molti migranti in transito, ospitati in strutture inidonee, sono stati messi in quarantena in condizioni proibitive”. Strutture e campi, già di per sé “inadeguati e sovraffollati – prosegue –, si sono trasformati in luoghi in condizioni estreme e non più sostenibili: senza servizi, in condizioni igieniche pessime, con gravi rischi per la salute psichica per i migranti, molti dei quali sono costretti a vivere all’addiaccio”.
Caritas italiana è presente lungo la rotta balcanica dal 2015, a fianco dei migranti e a supporto di tutte le Caritas locali (Grecia, Albania, Macedonia, Bosnia Erzegovina, Serbia) che stanno offrendo un sostegno a queste persone, con l’avvio di servizi di accoglienza, supporto psico-sociale, protezione dell’infanzia, tutela dell’igiene, distribuzione di cibo e di beni necessari per decine di migliaia di persone. Nelle scorse settimane, grazie a un contributo della Cei e una donazione di Papa Francesco, Caritas italiana e Caritas Bosnia e Erzegovina hanno potuto avviare nuovi servizi nei campi di transito dell’area di Bihac e di Sarajevo, e distribuire articoli invernali (sciarpe, guanti, cappelli, scarpe) a oltre 1.500 ospiti dei campi. È possibile sostenere gli interventi in atto. Info sul sito www.caritas.it, causale “Europa/Rotta balcanica”.