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Strasburgo
02 lug 2019 07:59

Europarlamento: al via la IX legislatura

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Da questa mattina in aula a Strasburgo gli eletti dal maggio scorso. Brescia rappresentata dai leghisti Lancini e Zambelli. A Bruxelles la trattativa, complessa, per le euronomine

È fissata per le 10 di questa mattina a Strasburgo l’avvio della nuova legislatura dell’Europarlamento (2019-2024), dove Brescia sarà rappresentata dai leghisti Oscar Lancini e Stefania Zambelli. Dopo la seduta inaugurale di oggi, le giornata di domani e dopodomani vedranno gli eurodeputati alle prese con le elezioni del presidente dell’assemblea, dei suoi vice e dei questori della stessa. Giovedì 4 luglio, infine, gli eurodeputati potranno confrontarsi direttamente con i presidenti di Consiglio europeo, Donald Tusk, e Commissione, Jean-Claude Juncker, per mettere un punto fermo sui top job, anche in considerazione del fatto che, una volta scelto dai leader dei Paesi Ue, il presidente della Commissione dovrà ottenere il voto di fiducia dell’Assemblea.

Più complessa, invece, la partita che in queste ore si sta giocano a Bruxelles, dove, si registra lo stallo sulle nomine delle principali cariche Ue: ossia i presidenti di Commissione, Consiglio europeo, Banca centrale e Alto rappresentante per la politica estera. Le trattative in corso su queste euronomine hanno messo in mostra tutte le divisioni – e a tratti le ripicche – tra premier e capi di Stato, con divisioni trasversali, candidati “bruciati”, nuovi accordi più o meno alla luce del sole. I nomi che circolano sono sempre gli stessi – Weber, Timmermans, Barnier, Vestager, Gabriel… – con alcuni outsider che spuntano a seconda dei casi.

Le trattative vedono vari protagonisti: dopo il superamento del cosiddetto “accordo di Osaka”, personaggi come Merkel e Macron non sono più gli unici a pesare: il presidente del Consiglio europeo Tusk tiene le redini, ma si moltiplicano i bilaterali dove emergono anche leader come Orban (Ungheria), Borissov (Bulgaria), Varadkar (Irlanda), Conte (Italia), Rutte (Paesi Bassi), Sanchez (Spagna).
Diversi anche i criteri da considerare per i top job: occorre infatti rispettare la provenienza politica (in campo ci sono popolari, socialdemocratici, liberali e verdi; le forze euroscettiche sono sostanzialmente fuori dai giochi), quella geografica (centro-nord, sud, est Europa), il rapporto tra Paesi grandi e piccoli, e il rapporto di genere, anche se i nomi di esponenti politici femminili che circolano sono sempre pochi.

02 lug 2019 07:59