Cop 23 a Bonn per "salvare" Parigi
Sono in corso nella città tedesca i lavori della Conferenza Onu sul clima. Obiettivo condiviso dei partecipanti è quello di salvaguardare quanto stabilito nella capitale francese due anni fa e messo in discussione dal presidente Usa Trump
Hanno preso il via ieri a Bonn i lavori del Cop 23, la Conferenza Onu sul clima, nella quale si stanno affrontando le questioni chiave dell’accordo di Parigi, siglato nel 2015 e abbandonato dagli Usa entro il 2020. “Al momento – spiega dalla Germania Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia – l’assenza degli Stati Uniti non sta pesando sui negoziati in corso. Negoziati che, però, come al solito hanno riaperto delle guerre di posizione nonostante la volontà comune di andare avanti e accelerare sull’accordo di Parigi”.
Per la delegata Wwf, “ci sono Paesi che hanno fatto i compiti a casa e altri no come Canada e Australia. Da segnalare – afferma – il caso della Cina che sta correndo per recuperare il tempo perduto e adeguarsi agli standard internazionali. Secondo recenti stime, riuscirà a raggiungere gli obiettivi 10 anni prima rispetto la tabella prevista. Una buona notizia, considerando il pericolo di un aumento di almeno 3 o 4 gradi della temperatura del pianeta”.
In occasione di Cop 23, il Wwf ha presentato i risultati di un sondaggio condotto in 6 Paesi: Australia, Cina, Francia, Germania, Italia, Usa, dal quale emerge come il cambiamento climatico rappresenti una delle "maggiori fonti di preoccupazione, anche in relazione agli eventi estremi come la siccità, soprattutto in Italia e Cina". Altro elemento da considerare è che il 96% degli intervistati vorrebbe vedere i sindaci ma anche i responsabili delle aziende diventare protagonisti dal basso della grande sfida globale rappresentata dal cambiamento climatico.
“La cura della casa comune, come la terra è chiamata da Papa Francesco, - sottolinea Mariagrazia Midulla – è un dovere morale e non va messo in relazione a quello che gli altri fanno o non fanno. Tutti ci dobbiamo impegnare per questo anche perché si tratta di salute pubblica, di stili di vita all’insegna del benessere”. “E’ importante pertanto cogliere l’occasione di Cop 23 per ritrovare lo spirito degli accordi di Parigi e affrontare insieme la sfida contro il riscaldamento globale”.
A due anni dall’incontro di Parigi le condizioni del pianeta preoccupano sempre di più per l’aumento del tasso di anidride carbonica nell’atmosfera e per le ricadute sull’immigrazione che i cambiamenti climatici stanno provocando. Da Bonn l’appello a implementare subito le decisioni adottate a Parigi a salvaguardia soprattutto dei piccoli arcipelaghi, che rischiano di essere sommersi dall’aumento del livello delle acque oceaniche.