Albania: alla periferia dell'Europa
Daniele Bordoli, rappresentante dell’associazione bresciana “No One Out” per l’Albania, si trova da circa un mese a Burrel, nella prefettura di Dibër, dove è in corso il progetto “Alle periferie d’Europa – Percorsi di inclusione economica nella Diocesi di Rrëshen in Albania”. L’iniziativa è stata finanziato dalla Conferenza episcopale italiana e ha come scopo quello di riabituare le persone a vivere a stretto contatto con la terra e la natura. Bordoli ha infatti sottolineato come, negli ultimi anni, la sua vita sia stata caratterizzata dai frenetici ritmi della città, che lo hanno allontanato dalla semplicità del verde che circonda tutto il pianeta. Nel villaggio di Burrel è la terra a comandare: coloro che partecipano al progetto vivono un’esperienza di attesa, guardando la pioggia scendere lentamente e aspettando che la primavera riporti nuovamente la vita, sepolta durante i lunghi mesi invernali.
Le azioni in campo. Tuttavia, il ritmo della natura non ha scandito solamente la quotidianità dei partecipanti, ma anche lo sviluppo del progetto. A metà febbraio c’è stata la piantumazione delle viti, che porterà alla nascita dei primi frutti nel corso del prossimo autunno. Il terreno interessato copre circa 11mila metri quadri e ospita 5mila piante di uve Cabernet e Merlot. Il vigneto sorge su un terreno di circa sessanta ettari in una zona rurale del villaggio di Suç che, nel corso degli anni Novanta, con la caduta del regime albanese, era stato diviso tra diverse famiglie. Gli ostacoli però si presentano ed uno di questi è la scarsità di acqua, causata dallo scarso sviluppo della rete idrica locale.
Un acquedotto da costruire. Per far fronte a questa problematica, “No One Out” ha proposto di avviare, verso la fine del mese di aprile, la costruzione di un acquedotto a caduta che collegherà la riserva di Kurdari ad un nuovo deposito, che sorgerà proprio accanto al vigneto. Un altro grande obiettivo del progetto è quello di donare sviluppo, progresso e stabilità economica ai piccoli paesi e villaggi della prefettura di Dibër. Negli ultimi anni, molti giovani si sono trasferiti in altri Stati, tra cui la Grecia, dove hanno lavorato come stagionali. Secondo recenti stime, gli albanesi nel mondo sono circa venti milioni, ma solamente tre di questi vivono su suolo albanese.
L’obiettivo. “No One Out” cercherà di creare un equilibrio stabile tra la vita a contatto con la natura e la possibilità di sostenere attività economico-commerciali che diano un buon tenore di vita agli abitanti di queste zone. Il progetto mira infatti a dare la possibilità ai piccoli produttori di inserirsi nel mercato per migliorare la propria capacità economica. Per avere maggiori informazioni sui progetti di “No One Out” è possibile visitare il sito www.nooneout.org o contattare direttamente l’associazione al numero 030 6950381 o all’indirizzo email nooneout@nooneout.org.