Viavai, sul sentiero della vita
E se l’oratorio fosse tutto un “Viavai” di ragazzi, di adolescenti e di bambini accompagnati dai nonni o dai genitori e “affidati” alla capacità educativa delle nostre comunità? E se ci fosse un tempo dell’anno nel quale la fatica “pastorale” non è quella della convocazione, dell’inventare l’appuntamento giusto, ma è piuttosto quella dell’indicare una direzione possibile dentro un’esperienza che vede una presenza grande, bella e accesa?
L’estate può essere questo tempo e questa occasione per continuare a coinvolgere e accompagnare nella crescita, attraverso la metodologia dell’animazione, gli adolescenti, anche quelli che non frequentano ordinariamente l’oratorio. E può essere anche il “Viavai” dei bambini e delle loro famiglie, a volte spaesati dentro le strutture parrocchiali, ma che ben volentieri si fidano dell’oratorio nel tempo estivo e che rendono possibile un percorso che, oltre ad essere divertente e piacevole, chiede anche l’impegno di un po’ di fatica (tipica di ogni cammino) e di costanza. Giochi, esperienze e attività, musica e preghiera, la storia e le gite, gli incontri sono gli ingredienti dell’estate in oratorio. Ingredienti selezionati nel tempo, capaci di toccare corde diverse dei cuori dei bambini e dei ragazzi, secondo l’intuizione originaria di don Bosco, per il quale ogni strumento e linguaggio poteva diventare la “scusa” per intessere una relazione educativa sincera. Ma, soprattutto, il Grest rimane un tempo e uno spazio in cui gli adolescenti possono riappropriarsi con libertà e responsabilità delle proprie relazioni e, allo stesso tempo, il contesto in cui possiamo chiedere loro di assumere un ruolo, di esercitare un’azione educativa, di imparare a prendersi cura dei più piccoli. Un’esperienza di crescita umana e cristiana in cui possono imparare a fidarsi di chi li accompagna e, poco a poco, diventare essi stessi un punto di riferimento o quantomeno una figura significativa per i bambini a loro affidati.
È anche l’occasione per un’alleanza intergenerazionale che mostra i caratteri fraterni della comunità cristiana e si gioca tra le numerose figure coinvolte soprattutto nella forma del volontario, che prestano il loro servizio in oratorio. Ecco allora che la sfida per le nostre comunità – per continuare ad usare la metafora del cammino, che accompagnerà il Grest 2024 – è diventare capaci non tanto di restituire la ricetta già pronta e confezionata del “navigatore satellitare” che ad ogni passo vuole dare nuove indicazioni e a volte si inceppa di fronte ad ogni “ricalcolo percorso”, quanto piuttosto di offrire una direzione, designare un orizzonte, far intuire la presenza di una strada.