Umilmente al servizio della Chiesa
Le Carmelitane Scalze giunsero a Brescia nel 1934 e presero possesso della Villa Brusa sui Ronchi, lascito del dott. Folonari
L’Istituto religioso delle Carmelitane Scalze deve la sua origine all’opera e alla volontà di Santa Teresa d’Avila che, intorno alla metà del 1500, abbracciò la vita religiosa nel monastero carmelitano dell’Incarnazione. Nel monastero dell’Incarnazione vivevano all’epoca circa 200 religiose e non si osservava una stretta clausura. Diversi anni dopo, in seguito a numerose visioni ed esperienze mistiche, Teresa maturò la decisione di lasciare il monastero dell’Incarnazione con alcune compagne per fondarne uno più austero secondo la regola carmelitana “primitiva”. Le Carmelitane Scalze dovevano vivere al servizio della Chiesa attraverso preghiera costante, solitudine e stretta clausura. Intorno al 1800, diversi Istituti di Carmelitane Scalze subirono limitazioni, dispersioni e soppressioni in molte regioni d’Europa ma, appena fu possibile, la vita religiosa riprese regolarmente e fu caratterizzata da numerose nuove vocazioni anche grazie al fascino della spiritualità di figure come Teresa di Gesù Bambino, monaca Carmelitana Scalza di Lisieux, che affermò più volte di voler essere l’amore nel cuore della Chiesa. Dopo la promulgazione del Codice di diritto canonico benedettino del 1917, tutti gli istituti religiosi furono obbligati a rivedere le loro costituzioni e ad adattarle alla nuova legislazione. In tempi più recenti, nel 1991, fu invece approvato un nuovo testo che prevedeva l’autonomia dei singoli monasteri e l’associazione degli stessi ai frati Carmelitani Scalzi, cosa che avviene tuttora.
Le Carmelitane Scalze giunsero a Brescia nel 1934 e presero possesso della Villa Brusa sui Ronchi, lascito del dottor Francesco Folonari. Lo stesso Folonari aveva una figlia che, tempo prima, era entrata a far parte delle Carmelitane Scalze e viveva in un monastero a Roma. Nella speranza che potesse riavvicinarsi alla famiglia, Folonari scelse di donare all’Istituto la villa, così che venisse trasformata in convento. La costruzione sorge in cima a via Amba D’Oro, ai piedi dei Ronchi. Alcuni anni più tardi, la villa originaria venne ampliata e fu eretta accanto ad essa una spaziosa chiesa. La regola delle Carmelitane Scalze concede la presenza di un massimo di venti suore per ogni monastero. Le prime suore che giunsero nel nuovo monastero di Brescia, dedicato a San Giuseppe, provenivano da Roma, dove avevano preso parte ad un percorso formativo specifico ed erano quattro. Negli anni, il monastero di via Amba D’Oro ha ospitato fino ad un massimo di 23 suore: alcune di esse vi sono rimaste per un tempo limitato, prima di recarsi in missione. L’Istituto bresciano anni fa diede inoltre origine anche ad un nuovo monastero a Nuoro, in Sardegna.