Tremolada: Siamo tutti sotto la croce
"Guardiamo il mondo e lo vediamo ferito. Sappiamo che ognuno di noi lo è, ma sappiamo anche che l'ultima parola è quella della risurrezione".
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Brescia Musei e con l'amministrazione comunale, nella suggestiva cornice del Castello e in diretta televisiva, nella serata di mercoledì 31 marzo, si è svolta la Via Crucis cittadina guidata dal vescovo Tremolada.
Il Vescovo ha ripercorso con la croce le 14 stazioni della passione di Gesù. E ogni volta che facciamo questo cammino "ci rendiamo conto di cosa ci é stato donato. Dietro il simbolo della croce è nascosto un germe di vita che deriva da una straordinaria, immensa, storia di amore": Dio ha mandato il suo figlio perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
I canti del Coro San Luca hanno aiutato il clima di intensa preghiera concluso dalla riflessione del Vescovo.
"Sotto questa croce - ha spiegato - ci siamo un po' tutti. Abbiamo fatto e continuiamo a fare l'esperienza di una passione". In particolare la fanno i ragazzi, gli anziani e chi è preoccupato per il proprio lavoro... "I ragazzi sono costretti a vivere un'esperienza scolastica molto faticosa e non possono vivere le relazioni che per loro sono ancora più importanti. Fanno l'esperienza della prova tutti coloro che in questo momento, pensando al loro lavoro, non sono più sicuri e l'incertezza toglie loro il sonno. Sotto la tua croce, Signore, ci sono i nostri anziani nella fatica di una vita già segnata dalla debolezza e resa più pesante dalla paura e dal rischio della solitudine. Sotto la tua croce, ma sono già nella tua gloria, ci sono anche tutti i cari defunti".
Tutti portiamo il peso di una croce, ma "non è bello portare la croce da soli. Davanti alla prova dobbiamo sentirci più profondamente uniti".
Laddove ci sono delle ferite attraverso delle feritoie "possiamo intravedere la luce dell'amore misericordioso reso manifesto dalla passione".