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Brescia
di LUCIANO FEBBRARI 21 set 2018 08:41

Tradurre la Parola

Per l’iniziativa di solidarietà, l’Azione Cattolica ha scelto “di guardare ai giovani disoccupati e di scendere in campo per loro”

“Dopo esserci impegnati a custodire la memoria della nostra storia di fedeltà a Dio e all’uomo per discernere l’essenziale della nostra vocazione, nel secondo anno del triennio associativo ci lasceremo provocare in modo particolare dal tema della popolarità, una delle attenzioni scaturite nella XVI Assemblea diocesana e unitamente alla cura della parrocchia, al dialogo e confronto con le culture, alla cura della vita del laico”. Così si è espressa Giuliana Sberna, presidente diocesana dell’Azione Cattolica, nell’ultimo numero di Ac Notizie. Domenica 16 l’Azione Cattolica si è ritrovata per la tradizionale assemblea di inizio anno. Il tema, scelto anche dal Consiglio Nazionale e proposto al convegno delle presidenze (“un Popolo per tutti”) nel maggio del 2018, prende le mosse dalle parole provocatorie che papa Francesco ha rivolto ai membri del Fiac il 27 aprile 2017 e dal numero 6 dell’esortazione “Gaudete et exsultate”. “Oggi ancora piccoli e grandi, adulti e giovani, laici e pastori insieme scegliamo di scommettere nella possibilità di vivere l’incontro con il Signore, di continuare a vivere l’esperienza di un popolo che cammina accompagnando, e che accompagnando aiuta a diventare grandi nella vita. Per la nostra associazione ciò significa – continua la presidente – proseguire l’impegno assunto con il documento assembleare a essere ‘con tutti e per tutti’, a porsi in ascolto delle domande, a trovare linguaggi e forme perché il Vangelo arrivi a tutti. Significa continuare lo sforzo di guardare alla vita quotidiana delle persone, delle famiglie, delle comunità non soltanto per crescere nella capacità di guardare con grande attenzione alla vita quotidiana degli altri, ma anche per aiutare le persone a guardare alla propria vita come lo spazio, il tempo abitato da Dio”.

L’iniziativa di solidarietà. Ogni anno l’Azione Cattolica insiste sulla cura del legame associativo, che “vuole esprimere la cura per la vita di ogni persona”. In questo scenario trova collocazione e senso l’Iniziativa di Solidarietà diocesana che, tra le forme di nuova povertà che caratterizzano la nostra società postmoderna, ha scelto “di guardare ai giovani disoccupati e di scendere in campo per loro, di stare al loro fianco per fare emergere e rendere visibili a loro e agli altri le loro potenzialità, i loro talenti”. E come indicato dall’icona biblica di Marta e Maria, scelta per il prossimo anno associativo, per realizzare tutto ciò “Di una cosa sola c’è bisogno”: “ascoltare e tradurre in vita la Sua Parola, trovare il giusto equilibrio, occuparsi e non preoccuparsi per lasciare spazio all’ascolto e all’accoglienza dell’altro. Il Signore ci invita a guardarlo negli occhi a prestare attenzione alla Sua Parola e al contempo ai bisogni degli altri”.

LUCIANO FEBBRARI 21 set 2018 08:41