Tornare a puntare sulla famiglia
"La politica nazionale che ha dedicato gran parte dell’ultima legislatura a spaccarsi su questioni che poco o nulla hanno a che fare con la vita reale del Paese e degli italiani, dovrà porsi come principale attenzione per il 2018 il tema della demografia". L'anno che verrà nelle parole del deputato bresciano di Democrazia solidale Mario Sberna
La politica nazionale che ha dedicato gran parte dell’ultima legislatura a spaccarsi su questioni che poco o nulla hanno a che fare con la vita reale del Paese e degli italiani, dovrà porsi come principale attenzione per il 2018 il tema della demografia, a quella specie di inverno demografico a cui ci siamo condannati. Dovrà tornare a occuparsi in primis della famiglia che è stata la grande dimenticata della legislatura che si avvia alla conclusione, nonostante i tentativi coraggiosi di un ristretto numero di parlamentari che sono riusciti a portare a casa i risultati sperati. Troppo spazio in questa legislatura hanno avuto tematiche che poco o nulla avevano a che fare con le reali urgenze e tematiche del Paese. La legge sul biotestamento è solo l’ultimo capitolo di una storia lunga che ha tolto spazio e attenzione a necessità reali. Spero che il 2018 possa dare un sussulto di verità alla politica nazionale per quel che riguarda le vere necessità del Paese. Salvare la famiglia significa dare solidità all’intero Paese, come per altro si legge negli articoli 29, 30 e 31 della nostra Costituzione. Mi auguro che questa attenzione prioritaria alla famiglia possa caratterizzare anche le politiche locali, visto che il 2018 è anche l’anno del rinnovo degli assetti amministrativi di Brescia e di quelli regionali. Spero che questa auspicata attenzione sappia coinvolgere il vastissimo mondo dell’associazionismo che a diverso titolo si occupa della famiglia ma che ha bisogno del determinante appoggio della politica sia nazionale che locale.
Garantire questo appoggio significa poter contare, in una stagione tanto difficile per la famiglia, su realtà che si affianchino allo Stato e alle singole amministrazioni comunali nel servizio e nel sostegno alla famiglia.
Mi auguro, poi, che la politica sappia porre rimedio nel nuovo anno alla mancata approvazione dello ius soli che di fatto, in un collegamento diretto tra politiche nazionali e scelte amministrative locali, impedirà a tante persone che con la legge citata avrebbero potuto concorrere alla scelta del loro sindaco, di partecipare alle elezioni comunali.