Signore, perché tanta violenza? Solo l'Amore salva
Nei giorni scorsi la brutale uccisione della giovane Sara Centelleghe ha scosso la comunità di Costa Volpino e non solo. Domenica 3 novembre sono stati celebrati i funerali. Riproponiamo l'omelia di mons. Raffaele Maiolini a partire del Vangelo del giorno (Matteo 12,28-34) con alcune domande rivolte al Signore e con l'impegno ad amare di più Dio, se stessi e gli altri
Signore, a dire la verità, io, noi, oggi, ti faremmo volentieri ben altre domande rispetto a quella che quel giorno uno degli scribi ti ha fatto – come ci ha raccontato il vangelo.
Sì, perché qui, davanti a Te con Sara qui davanti… sono un fiume in piena le domande che attraversano non solo la nostra mente e il nostro cuore, ma che ci scuotono la carne e le viscere.
Perché, Signore, Sara è stata assassinata così?
Perché, Signore, la sua giovane vita che stava sbocciando e si preparava al sole della vita è stata falciata in una maniera così orrenda?
Perché, Signore, tanta violenza, tanta efferata violenza, tanta insensata violenza, si è abbattuta contro di lei?
Come è possibile Signore che si possa arrivare a tanto?
Come è possibile che possa accadere anche qui da noi, tra le nostre strade, nelle nostre case, tra i nostri figli e le nostre figlie?
Perché Signore?
Cosa è successo per arrivare a tanta violenza e malvagità?
Cosa sta succedendo a questa nostra terra che non riesce più a difendere le nostre figlie e i nostri figli… e non riesce più a generare al rispetto per la vita propria e altrui?
Cosa sta succedendo a questa nostra società e a questa nostra cultura?
I nostri nonni, i nostri genitori, noi, abbiamo lottato tanto per il ben-avere materiale… ma qui si sta continuamente generando un mal-essere spirituale, un tale male di vivere che sta rendendo troppo inquinata l’aria di questo mondo per le nostre figlie e i nostri figli...
Perché Signore? Perché?
Sì, Signore… un fiume di domande continua a martellare la nostra coscienza da quando la nostra Sara ci è stata tolta così brutalmente.
Eppure, Signore, quella domanda che lo scriba ti ha rivolto nel vangelo, quel botta e risposta di quel giorno di duemila anni fa… si disegna davanti a noi come parola preziosa per accompagnare il dolore che stiamo vivendo.
“Ascolta, Israele…”: così inizia la tua risposta, Signore.
Sì, prima di parlare, prima di dire qualsiasi parola o giudizio… è tempo di tacere per ascoltare. Per ascoltare in profondità quello che ci sta succedendo, per ascoltare quello che tutto questo sta dicendo a ciascuno di noi personalmente… e a tutta la nostra comunità di Costa Volpino. Perché la tentazione di riprendere la vita come se niente fosse… di dire e di fare come prima… come se non fosse successo qualcosa che tocca la nostra personale vita… è fortisimo, Sinogre.
Ma non possiamo più essere come prima. Dobbiamo ascoltare in profondità quanto è successo e sta succedendo. Lo dobbiamo anche solo per rispetto a Sara. E allora… ti ascoltiamo Signore. E ti chiediamo di parlare Tu, di offrirci Tu una parola di vita, di speranza, di pace.
E la tua parola è forte: l’amore è la strada. L’unica strada. Amare è la prima e ultima parola dell’alfabeto della vita.
Amare, amare Dio, amare il prossimo, amare se stessi è la cosa più grande e più bella che è stata data da poter vivere ai figli e alla figlie di questa terra.
Facciamo tanti sacrifici per tante cose... immoliamo tempo ed energie per mille cose… ma ciò che conta di più, ciò che fa grande la vita, ciò che riempie e soddisfa il cuore… è l’amore con il quale riempiamo le nostre giornate. Sì, abbiamo tutti bisogno di convertirci, di amare di più e meglio.
Amare di più e meglio Dio, custodendo e coltivando con passione e dedizione un rapporto profondo con Lui… noi che, invece, rischiamo di scacciare fuori Dio dalle nostre giornate... noi che ci occupiamo di tutto tranne che della nostra interiorità... noi che siamo così occupati nella materialità da dimenticare la spiritualità.
Sì, amare di più e meglio il prossimo, avendo il coraggio per amore di non condannare le persone, pur avendo parole chiare contro ogni azione e parola di violenza, di sopruso, di sopraffazione, di dominio, di minaccia… purtroppo presenti anche in tante relazioni fuori e dentro le nostre case.
Sì, amare di più e meglio noi stessi, senza cercare inutili e dannose scorciatoie, perché la stima di se stessi, la grandezza di sé la si costruisce con la fatica e l’impegno… avendo sempre il coraggio di dire un chiaro e netto No a tutto ciò che ti ruba la vita: dalle compagnie sbagliate, alle scelte sbagliate, alle sostanze sbagliate.
Sì. Amare vuole essere la nostra prima e più grande risposta. Per amore di Sara e della sua vita. Per amore della vita stessa. Per amore di tutti coloro che hanno la grazia di poter vivere.
Per questo, Signore, rivolgo a Te la mia, la nostra preghiera… che vuole essere anche il nostro impegno.
Innanzitutto preghiamo per te, cara Sara. Io non ho avuto nemmeno la possibilità di conoscerti, ma ti dico e ti diciamo che ti vogliamo bene: ci hai lasciati troppo presto, ma ti affidiamo al cuore grande di Dio. So che la vita dopo la morte c’è, so che Dio c’è, so che il suo Amore è più grande e più forte di tutto il nostro messo insieme: un giorno ci rivedremo, Sara… intanto tu, come dice l’etimologia del tuo nome, sii principessa tra le braccia di Dio, sii girasole che si muove al ritmo del Sole dell’Amore.
Poi una preghiera per te, mamma Marilisa, e per te, papà Vittorio… e per tutti voi familiari e parenti, perché la certezza dell’amore di Dio vi salvi dalla rabbia, dalla disperazione, da un dolore cieco e risentito.
Poi una preghiera per voi, care compagni e compagni di scuola, care amiche e amici di Sara, perché la sconvolgente storia di Sara vi porti a scegliere la vita e l’amore, non la morte e la prepotenza della violenza e dell’odio.
Poi una preghiera per tutte le mamme e i papà coinvolti in questa dolorosissima vicenda, per tutti i genitori che soffrono per le scelte scellerate dei figli e si ritrovano stravolta la vita… ma che sanno rimanere, con dignità e dolore, al loro posto, a fianco dei figli per aiutarli a cambiare la vita, anche quando stanno scegliendo la morte.
Poi una preghiera per l’assassino di Sara e per tutti i malvagi e i violenti, perché si pentano, si convertano e possano diventare persone migliori.
Poi una preghiera per tutti gli adolescenti, i giovani (ma anche gli adulti) che spacciano e fanno uso di droghe: perché tutti la smettano subito, oggi. Gli spacciatori la smettano di inquinare la vita altrui, solo perché meschinamente attaccati al denaro, senza più nessun scrupolo e rispetto. E la smettano anche i consumatori di droga: non è questo il modo per tamponare il vuoto della vita, perché la droga allarga il buco, non lo tappa.
E, infine, una preghiera per tutti noi, soprattutto adulti che abbiamo compiti e responsabilità educative: amare Dio sia la nostra prima e ultima parola. Un amore forte e tenace che condanna il peccato, ma ha sempre fiducia nella conversione del peccatore. Un amore concreto e fattivo, che da oggi faccia qualcosa di concreto per offrire una possibilità di vita migliore (più spirituale e meno materiale) a queste nostre figlie a questi nostri figli. Un amore adulto e maturo, che non si lasci travolgere dall’improvvisazione e dalla vendetta, ma che possa dire alle giovani generazioni di Costa Volpino: non vi lasciamo soli. Noi ci siamo e ci saremo. Perché crediamo nella forza della vita e dell’amore.
Per questo, cara Sara, voglio trasformare in preghiera, dedicandole a te, le parole conclusive dell’enciclica Dilexit vos che papa Francesco ci ha regalato la settimana scorsa.
Cara Sara, fa' che la tua drammatica vicenda porti tutti noi ad abbeverarci alle fonti dell’Amore, fa’ che diventiamo tutti più capaci di tessere legami fraterni, fa’ che tutti gli abitanti di Costa Volpino riconoscano e rispettino la dignità di ogni essere umano…
Sì, cara Sara, fa’ che la tua dolorosissima morte ci aiuti a non essere spinti solo dai nostri bisogni immediati e meschini, per essere in grado, tutti insieme, con la grazia di Dio, di dare un cuore a questa nostra terra, reinventando l’amore anche laddove pensiamo che la capacità di amare sia morta per sempre.
E allora, buon viaggio Sara.
Ci sei stata su questa terra, nelle nostre vite.
Ci sei e ci sarai.
E un giorno ci incontreremo.
Per essere, per sempre, dentro un abbraccio d’Amore più grande.