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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 05 feb 2018 17:14

Sacerdoti in campo

La dodicesima edizione del Campionato Europeo di Futsal per sacerdoti che si gioca per la prima volta in Italia, vedrà Brescia protagonista. La nostra città ospiterà, infatti, la manifestazione da oggi sino all’8 febbraio

La dodicesima edizione del Campionato Europeo di Futsal per sacerdoti che si gioca per la prima volta in Italia, vedrà Brescia protagonista. La nostra città ospiterà infatti la manifestazione da oggi sino all’8 febbraio. Sono 16 le nazionali pronte a sfidarsi in quattro gironi, mentre scenderanno in campo 225 sacerdoti. L’Italia affronterà il Portogallo, campione in carica e vincitore delle ultime rassegne. Gli azzurri affronteranno anche il Kazakistan e l’Ungheria. L’apertura della manifestazione è prevista per oggi pomeriggio.

Ne abbiamo parlato con don Jordan Coraglia, centrocampista degli Azzurri e presidente dell’Associazione sacerdoti Italia calcio, realtà affiliata al Csi.

 Quando e come nasce la compagine Azzurra per sacerdoti?

Nasciamo ufficialmente a Brescia il 15 dicembre del 2016 al Centro Mater Divinae Gratiae. Eravamo 7 sacerdoti. Abbiamo voluto ufficializzare ciò che già facevamo da anni per queste tipologie di eventi e per quelli di beneficenza.

All’interno del programma della manifestazione sono previsti due momenti significativi: una concelebrazione eucaristica a Concesio e un pellegrinaggio a Sotto il Monte, in memoria del beato Paolo VI e di San Giovanni XXIII. Proprio il Papa bresciano, nel 1965, rivolgendosi a giocatori e dirigenti del Brescia calcio disse che lo sport “è una palestra di forti virtù, una scuola di equilibrio interiore e di controllo esteriore, una propedeutica alla conquiste più vere e durature”. Il calcio può essere una scuola di vita?

Da sempre il calcio è stata una palestra di vita come già sottolineato dal Beato Paolo VI e da numerosi pedagogisti. E’ uno sport di squadra, con determinate regole. Imparando a seguirle i ragazzi hanno la possibilità di crescere. Pensiamo al ruolo fondamentale che hanno i campi da calcio negli oratori, piccoli o grandi che siano.  

Pensando soprattutto ai giovani, qual è il rapporto fra calcio ed evangelizzazione?

Ne sentiamo tante circa quanto accade nei campi, purtroppo, talvolta, anche in quelli parrocchiali. Qui però ci sono educatori che non sono mestieranti e non cercano un interesse personale.  E ‘ un volontariato con finalità educative. In molti oratori, gli allenatori non vengono chiamati semplicemente allenatori o mister, ma “alleducatori”: persone la cui missione è in primis l'educare al rispetto per l’altro...dopo viene tutto il resto.

Può fornirci una fotografia della nazionale?

E’ tipicamente italiana. I nostri giocatori vengono da tutta Italia. C’è chi viene dalla Puglia, dal Lazio, dalle Marche, dalla Toscana, dall’Emilia e poi dalla Lombardia, dal Veneto e dal Piemonte.  La squadra si sta allargando, adesso ci stanno chiamando sacerdoti dalla Sicilia che vogliono partecipare alle nostre iniziative. E’ qualcosa di molto bello, ci fa sentire uniti.

L’esperienza di squadra può essere anche un’occasione di vita comunitaria?

Sicuramente. Nei prossimi mesi abbiamo in progetto di organizzare degli esercizi spirituali. Dobbiamo ancora decidere dove andare ma l’idea è di  trovare almeno un momento all’anno per questi esercizi spirituali. La celebrazione della S.Messa, durante gli Europei, sarà quotidiana. Alcuni vescovi si sono resi disponibili sposando il nostro progetto.

Qualche pronostico?

E’ difficile fare un pronostico. Anche lo scorso anno si aspettava di arrivare in alto e invece… Quest’anno ci crediamo di più rispetto agli anni passati. Abbiamo sempre detto che vogliamo arrivare al podio. Male che vada, punteremo al quarto posto…

Per il programma della manifestazione www.clericuscup.it


ROMANO GUATTA CALDINI 05 feb 2018 17:14