Riordinare per conoscere
Il laboratorio, promosso dall'Archivio storico diocesano, di avviamento alla ricerca storica propone un approccio pratico di riordino di un archivio parrocchiale
Cos’hanno in comune studenti universitari, ex insegnanti e dirigenti scolastici, ricercatori universitari, operatori di Archivi parrocchiali o semplici appassionati di archivi? Un corso pratico, cioè un Laboratorio di avviamento alla ricerca storica, sugli Archivi Parrocchiali, appunto, organizzato dall’Archivio Storico Diocesano di Brescia.
Il laboratorio ha avuto talmente tante iscrizioni che si è deciso di organizzarne subito un secondo per dare la possibilità a tutti, o quasi, di essere presenti.
Ma cos’ha di tanto appassionante un archivio e in particolare un archivio parrocchiale?
“Vedere e toccare documenti antichi permette di intuire quanto sia importante ed affascinante la storia che ci precede e che ci permette di comprendere anche il nostro oggi” spiegano all’unisono il coordinatore e il co-coordinatore del corso, entrambi archivisti, rispettivamente don Mario Trebeschi, Delegato per gli Archivi Parrocchiali, e don Marco Baresi, vice direttore dell’ASDBs. L’unione della parte teorica, “non fine a se stessa”, con la parte pratica, “la possibilità di prendere in mano gli stessi documenti” è “un approccio entusiasmante” chiariscono i coordinatori.
Il corso ha “l’intento di favorire la conoscenza dell’origine, struttura e attuali condizioni archivi parrocchiali” che sono beni culturali a tutti gli effetti, “in vista di un approccio pratico al loro riordino”. Un riordino necessario affinché l’Archivio possa essere consultato, scoperto, utile.
“In un archivio ci sono anche documenti più recenti, spesso più disordinati di quelli meno recenti, che necessitano di essere compresi e ordinati” commentano gli archivisti. Per riordinarli è però necessario tenere presente “la storia delle diverse istituzioni e persone che sono alla base dei numerosi documenti che formano questi archivi”.
Imprescindibile, quindi, prima di accostarsi ad un archivio è la conoscenza della “storia e della struttura dell’ente che lo ha prodotto” che viene proposta nella parte teorica del Laboratorio. Principi di archivistica e vocabolario “tecnico” di base, il titolario e la sua importanza per un corretto ordinamento, schedatura, fascicoli, inventario…; comprensione delle diverse parti che compongono un archivio: registri anagrafici presenti a partire dal Concilio di Trento, quelli del periodo asburgico, scuole e associazioni; il culto, le relazioni con la Diocesi (importantissime le visite pastorali!), la gestione del beneficio del parroco; la Fabbriceria.
I corsisti, con i documenti originali alla mano, possono cimentarsi con una prima schedatura di registri, di fascicoli o di carte sciolte, offrendo alcune semplici indicazioni per un primo ordinamento e in vista di una possibile inventariazione. “Obiettivo finale di un ordinamento - spiegano i coordinatori del corso - è sempre arrivare ad un inventario, che offra a chi ricerca notizie e documenti la possibilità di trovarli abbastanza celermente”. Tutto questo sotto la guida attenta degli archivisti.
“L’obiettivo non è di rendere i partecipanti al corso immediatamente abili al riordino dell’archivio storico di una parrocchia - precisano Trebeschi e Baresi -, ma almeno renderli attenti a comprenderne l’importanza storica e culturale, oltre che pastorale, e capaci di coglierne la bellezza e l’importanza, che diventa rispetto di quanto si trova in esso”.
“Gli archivi parrocchiali sono un mondo che non molti conoscono, ma cresce il numero di chi ama accostarsi ad essi riscoprendoli non “morti”, ma ancora vivi per quanto sanno ancora insegnare e trasmettere” concludono i coordinatori.